Gallarate, occupazione in via Lazzaretto. I Sinti: «Da qui non ce ne andiamo»

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GALLARATE – Nella serata di oggi, mercoledì 23 giugno, scadranno le 48 ore concesse ai Sinti gallaratesi per liberare l’area di via Lazzaretto occupata abusivamente lo scorso 18 giugno. L’ordinanza di sgombero firmata dal dirigente Cristiano Tenti lunedì è già stata notificata alle tre famiglie che sono tornate sul terreno comunale dal quale erano già state allontanate nel novembre 2018.

Da qui non ce ne andiamo

«Noi da qui non ce ne andiamo», commenta brevemente Pino Saccone, uno dei tre capifamiglia che hanno rioccupato l’area. Al momento le dichiarazioni da parte dei Sinti si limitano a manifestare la volontà di restare in via Lazzaretto: la questione è stata affidata a un legale e non è escluso che settimana prossima lo stesso avvocato voglia illustrare la situazione durante una conferenza stampa. Nel frattempo l’ordinanza di sgombero e ripristino dell’area occupata abusivamente, oltre che ai diretti interessati, è stata notificata anche al comando di polizia locale, ai carabinieri della compagnia di Gallarate e al commissariato di polizia di Stato cittadino.

Le 48 ore scadono questa sera

I Sinti sono tornati in via Lazzaretto, superando guard rail e fossato, a causa della mancanza di utenze in altre aree della città. L’amministrazione, attraverso le parole del sindaco Andrea Cassani, si è resa indisponibile a mettere loro a disposizione un terreno attrezzato per roulotte e case mobili. Dopo lo sgombero del novembre 2018, in particolare ad alcune famiglie con minori, erano stati messi a disposizione degli alloggi di edilizia popolare. I Sinti, però, avevano ribadito il diritto di vivere in base alle regole della loro cultura rispettando la forma di nomadismo implicita in roulotte e case mobili.

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