GALLARATE – Prima uscita per i City Angels a Gallarate, con il sindaco Andrea Cassani e l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso. Gli angeli dal basco blu hanno visionato la stazione ferroviaria e i luoghi «più sensibili sotto il profilo della sicurezza», ha spiegato il primo cittadino. Presente, oltre al coordinatore dei City Angels di Busto e Varese Andrea Menegotto, anche Mario Furlan, fondatore nel 1994 di questa realtà associativa «che coniuga solidarietà e sicurezza» ed è presente in 21 città.
C’è allarme sociale
Un lungo giro quello affrontato dai volontari dalle 21.15 di oggi, martedì 23 ottobre. Dalla stazione, attraverso il sottopasso, gli angeli sono arrivati a Sciarè. Quindi via XXV aprile, via Borghi, piazza San Lorenzo sino in via Ivrea. «I problemi maggiori – ha spiegato Cassani – sono all’esterno della stazione. Dove insistono assembramenti di cittadini stranieri, molto spesso ubriachi e molesti. Il problema si attenua durante il periodo invernale, ma è quotidiano durante il periodo estivo. Grazie alla collaborazione con le forze di polizia il monitoraggio è costante». Furlan ha aggiunto che «la situazione a Gallarate, per quanto concerne la stazione, non è particolarmente critica. Tuttavia ci sono delle problematiche che possono creare allarme sociale. Diciamo che se io fossi una donna non sarei tranquilla qui».
I City Angels cercano volontari
«Ci stiamo organizzando per fare almeno due servizi settimanali», spiega Menegotto. E Furlan, insieme a Cassani, si appella ai gallaratesi: «Cerchiamo volontari per poter aprire una sezione anche a Gallarate. La terza in provincia dopo Varese e Busto Arsizio». La stazione gallaratese, a differenza di quanto accade per esempio a Busto Arsizio – «la realtà più complessa che affrontiamo sul territorio», aggiunge Menegotto – non è un dormitorio. I senzatetto sono presenti in via Pacinotti, nell’area delle ex officine delle Ferrovie dello Stato. «E nella zona dell’ospedale – aggiunge il sindaco – dentro la struttura sanitaria e nella palazzina in disuso (di proprietà comunale) che si trova di fronte al Sant’Antonio Abate. Qui abbiamo più un problema di degrado sociale».