Gallarate, inchiesta tangenti: in 200 sotto il municipio al grido di «Cassani dimettiti»

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GALLARATE – «Dimissioni, dimissioni», oltre 200 persone si sono ritrovate oggi, domenica 12 maggio, poco dopo le 11 in piazza Libertà davanti al municipio gallaratese per chiedere «Che il sindaco Andrea Cassani si dimetta dopo quanto accaduto – ha spiegato il capogruppo Pd in consiglio comunale Giovanni Pignataro – Al suo posto non avrei esitato un istante a farlo». Alla pedalata per la legalità, manifestazione promossa dal Pd «Ma che è in realtà trasversale», ha spiegato il senatore Pd Alessandro Alfieri, indicando le bandiere del M5S che sventolavano tra i presenti e invitando Paola Macchi, consigliere regionale di M5S a prendere la parola: «Qui a Gallarate – ha detto Macchi – Si nascondevano i segreti di Pulcinella in palazzi che dovrebbero essere invece trasparenti». Presente anche CèV e l’ex sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani: «E’ necessario che in questi palazzi si tornino a fare gli interessi della popolazione».

«Pgt strumento per le tangenti: cancellate la variante»

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Lo tsunami giudiziario che ha spazzato via i vertici di Forza Italia in provincia di Varese e non solo, con 43 misure di custodia cautelare eseguite, tra queste quelle che hanno portato all’arresto di Nino Caianiello, plenipotenziario di Fi in provincia e dell’ex (visto che Cassani ha subito ritirato la delega) assessore all’Urbanistica di Gallarate Alessandro Petrone, oggi scuote la piazza gallaratese. PD e CèV hanno già presentato una mozione di sfiducia al sindaco Cassani «Invitiamo tutti i consiglieri a votarla» chiedendo l’immediata revoca della variante al Pgt che «Secondo quanto emerge dall’inchiesta giudiziaria – ha detto Pignataro – è strumento per la realizzazione degli accordi sulle tangenti». A Cassani vengono imputate delle responsabilità politiche (non è in alcun modo coinvolto nell’indagine) per essere sceso a patti «Dopo il coinvolgimento in un’indagine giudiziaria del primo assessore all’Urbanistica voluto da Forza Italia e aver accettato la nomina di Petrone» che per gli inquirenti era l’uomo di fiducia di Caianiello, colui che avrebbe avuto quale missione il far approvare la variante del Pgt comprensiva di tutti i desiderata del Mullah.

«Il vero municipio? All’ambulatorio di Caianiello»

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La manifestazione ha preso il via in realtà alle 10.30 dall’Haus Garden di Gallarate, il caffè (i cui gestori sono estranei alla vicenda) definito da Caianiello l’ambulatorio, ovvero il luogo dove il leader di FI faceva affari di ogni genere (illeciti per gli inquirenti) con una biciclettata della legalità. «Questo è il vero municipio di Gallarate a quanto apre – ha spiegato Pignataro – Qui venivano prese le decisioni d’affari sulla città che poi venivano ratificate nell’altro municipio, quello virtuale, dove queste decisioni venivano semplicemente accettate». Alfieri è tornato a sottolineare come «La Lega non possa fare la verginella oggi – Un sindaco deve vigilare sono da considerarsi politicamente, non certo penalmente ma politicamente sì, conniventi». E Margherita Silvestrini, consigliere comunale Pd, ha sottolineato come «Questo è il momento più buio per Gallarate. Una città che non merita quanto sta accadendo, una città con cittadini operosi, che hanno saputo costruire e che oggi dimostrano il loro alto senso civico qui, in questa piazza».   «Gallarate Punto e a capo – conclude il consigliere comunale Anna Zambon riprendendo lo slogan lanciato dai Giovani Democratici – si deve ripartire dal nuovo». E questa mattina c’era anche una rappresentanza dei Sinti di via Lazzaretto, sgomberati da Cassani a novembre. «Cassani si è accanito su queste persone parlando di legalità – ha detto Cinzia Colombo di Sinistra per Gallarate – E ha invece ignorato tutta l’illegalità che albergava in questi uffici».

La Lega riduce molto i numeri: non 200 ma 87 «sinistrati»

Sui numeri c’è comunque forte contraddizione: se infatti gli organizzatori parlano di un numero di partecipanti compreso tra i «Cento e i 200 a secondo dei vari momenti della manifestazione» la Lega sulla sua pagina Facebook parla di «87 sinistrati» riducendo molto il numero dei presenti.

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