Colluttazione coi vigili, nuove denunce. L’avvocato: “Minacce e insulti razzisti”

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GALLARATE – «Presenteremo denuncia sia nei confronti degli agenti del comando di polizia locale di Gallarate protagonisti del video, che del residente di via Ferraris che li ha chiamati per gli insulti a sfondo razziale e le minacce rivolte al mio assistito». A parlare è l’avvocato Pietro Romano legale del 41enne marocchino protagonista del fermo avvenuto lo scorso 7 luglio a Gallarate proprio in via Ferraris.

Insulti razzisti e minacce

Il 41enne era stato denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale (quattro agenti erano finiti in ospedale) e sarebbe già pronta anche la querela di parte per lesioni. «Ho rintracciato il ragazzo e oggi (lunedì 13 luglio) ha firmato la delega di incarico – spiega Romano che patrocinerà pro bono il 41enne – Anche il mio assistito è stato refertato in seguito all’accaduto con una prognosi di sei giorni. Per questo presenteremo denuncia nei confronti degli agenti intervenuti. Ma non solo: abbiamo testimoni, e il dettaglio era emerso immediatamente, che hanno chiaramente sentito il residente che ha poi chiamato la Locale insultare con frasi come “negro di m….torna al tuo paese” il mio assisto, nonché minacciarlo. Presenteremo denuncia anche nei confronti di questa persona». Quanto accaduto il 7 luglio era stato filmato dalla dipendente di un’azienda che ha sede dove è accaduto il fatto. La donna, con altre due colleghe, ha presentato denuncia nei confronti degli agenti alla polizia di Stato. «Quanto accaduto per noi è un abuso inaccettabile – prosegue Romano – La procura avvierà un’indagine e sarà fatta chiarezza su due versioni, la nostra e quella degli agenti, diametralmente opposte».

Ha sempre avuto un lavoro regolare

Romano rettifica anche «Che il mio assistito sia recidivo a ubriachezza molesta, atti osceni o resistenza – spiega – Risulta incensurato. E’ in Italia dal 2007 e sino al dicembre 2019 ha sempre lavorato con contratti in regola. Addirittura come manutentore per l’ospedale Maggiore di Novara. Non credo che tante società in tanti anni avrebbero assunto, in regola, un ubriacone violento». Il 41enne ha moglie e due figli «In Marocco – conclude Romano – Vorrebbe ricongiungersi con i famigliari. Perché questo avvenga servono un contratto di lavoro a tempo indeterminato e un alloggio. Dopo aver perso il lavoro il mio assistito è ospite della Casa di Francesco».

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