Dopo il video arriva la denuncia per gli agenti della polizia locale di Gallarate

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GALLARATE – Il video del fermo in diretta di un giovane cittadino marocchino avvenuto ieri, martedì 7 luglio, in via Ferraris è stato acquisito dagli uomini del commissariato della polizia di Stato di Gallarate. E a carico degli agenti del comando di polizia locale di Gallarate ripresi è stata depositata una denuncia orale firmata da tre testimoni dell’accaduto. Una delle quali è l’autrice del video stesso.

Per noi è stato un abuso

«Tre persone hanno voluto denunciare quello che ritengono un abuso inaccettabile da parte degli agenti intervenuti – precisa l’avvocato Pietro Romano che ha assistito le tre denuncianti e che si è messo a disposizione del giovane marocchino quale difensore pro bono – Tutte e tre le denuncianti hanno dato una versione diametralmente opposta a quella fornita dal comando di polizia locale che si basa su un’unica testimonianza. Versione, quella dell’autrice del video e delle colleghe, confermata da un quarto testimone, ovvero l’anziano che si vede chiaramente nel video e che ci ha già comunicato i propri dati pronto per essere a sua volta ascoltato dagli inquirenti. Erano presenti anche alcuni ragazzini italiani in bicicletta che si sono fermati per aiutare il giovane straniero».

Acquisito il video

Il fermo a carico del cittadino extracomunitario è scattato per resistenza a pubblico ufficiale. Quattro agenti della polizia locale sono ricorsi alle cure ospedaliere in seguito all’azione di contenimento a carico dell’uomo che, secondo un testimone, sentito a verbale dagli agenti stava urinando sul muro di un’abitazione e avrebbe poi aggredito il teste in questione che ha chiamato le forze dell’ordine. L’uomo sarebbe recidivo, stando ai primi riscontri, e gli agenti sono stati dimessi con prognosi tra i 4 e i 7 giorni. Un’eventuale denuncia per lesioni a suo carico è procedibile a querela di parte. «In denuncia – spiega Romano – Abbiamo messo nero su bianco anche quanto visto direttamente dalle tre testimoni. Il ragazzo, secondo quanto visto dalle mie assistite, e preciso che il video è stato girato al termine del loro orario di lavoro onde evitare che qualcuno le accusi di perdere tempo invece di essere produttive, non stava urinando. Era appoggiato al muro con le cuffiette nelle orecchie. E’ stata fornita una dettagliata descrizione dell’abbigliamento indossato dall’uomo». Chi ha chiamato la polizia locale «Ha rivolto al cittadino extracomunitario epiteti razzisti. Lo ha chiamato negro di m…. eccetera, eccetera. Anche questo è stato messo nero su bianco – continua il legale – A quel punto è arrivato l’anziano che nel video difende il ragazzo e ha iniziato a discutere con chi poi ha chiamato le forze dell’ordine. Una lite con due protagonisti tra i quali non compare il giovane straniero. Lì sono arrivati gli agenti della Locale e quanto accaduto è ben visibile nel video. Il teste sentito dagli inquirenti, tra l’altro, avrebbe cambiato tre versioni. Tutto sentito direttamente dai testimoni. Prima ha accusato il cittadino extracomunitario di aver urinato sul muro. Poi di aver esibito le parti intime, quindi, all’anziano intervenuto in difesa del ragazzo ha detto che quest’ultimo si stava abbassando la cerniera».

Due versioni diametralmente opposte

Ora è tutto in mano alla polizia di Stato e, naturalmente, alla procura di Busto Arsizio. Due versioni diametralmente opposte che dovranno essere valutate. «Siamo a disposizione – conclude Romano – La denuncia è stata presentata apposta e il video già acquisito. Sia le tre denuncianti che l’anziano testimone sono pronti ad essere chiamati per essere ascoltati in modo più dettagliato o dall’autorità giudiziaria o, in delega, dagli investigatori della polizia di Stato. Aggiungo che ho trovato poco opportuno il commento postato su Facebook dal sindaco di Gallarate Andrea Cassani».

La posizione del sindaco Cassani

Il primo cittadino di Gallarate è intervenuto sulla vicenda con un post: «Domani leggeremo i verbali dell’accaduto con anche le testimonianze delle persone che hanno chiamato la polizia locale che erano lì presenti e hanno assistito agli atti osceni e alla resistenza ai pubblici ufficiali. Qualora, come presumo dalle informazioni sommarie che ho avuto sinora, verrà confermata la versione della polizia locale credo che occorrerà tutelare l’immagine dei nostri agenti che quotidianamente con professionalità e correttezza rischiano la propria vita per occuparsi di criminali tutelati, più di quanto non lo siamo gli stessi agenti, dallo Stato. Leggere certi commenti e ascoltare i commenti del video (non in linea con le testimonianze) è vergognoso, valuteremo il da farsi per tutelare chi con abnegazione si occupa della sicurezza della nostra città».

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