Violenze domestiche e venditori abusivi nel mirino della polizia locale di Gallarate

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GALLARATE – L’intervento in occasione di un episodio di violenza domestica. Ma anche i sequestri di merce – per lo più fiori – di tre venditori abusivi, le sanzioni e le azioni portate avanti per contrastare il conferimento di rifiuti errato. La polizia locale in campo per garantire la sicurezza a Gallarate. Questo il bilancio dell’ultima settimana, con le operazioni portate a termine dagli agenti con particolare attenzione ai controlli commerciali. «Incessante l’operatività della polizia locale – racconta l’assessore alla Sicurezza, Germano dall’Igna – che opera con la massima attenzione su più fronti per garantire il rispetto delle regole e la vivibilità della città».

Violenza e abusivi

Fra le operazioni svolte, una è in codice rosso. Riguarda una donna, vittima di violenza da parte del proprio compagno. «Gli accertamenti hanno permesso di raccogliere importanti indizi per ricostruire la vicenda», prosegue Dall’Igna. «Numerose le testimonianze raccolte dalla polizia locale che hanno consentito di proporre la misura di prevenzione dell’ammonimento».
Tre invece i sequestri eseguiti a carico di stranieri, sorpresi a vendere abusivamente merce del settore non alimentare, per la maggior parte fiori. Il blitz è scattato nella zona del Sant’Antonio Abate e nel centro, sia di giorno che la sera. Gli agenti di polizia locale hanno presidiato, anche in abiti civili, le zone sensibili. Individuando tre venditori senza autorizzazione: sono stati emessi anche ordini di allontanamento nei loro confronti, «che hanno permesso di rendere sensibilmente più vivibile l’area dell’ospedale, dove il fenomeno della vendita abusiva di prodotti e dell’accattonaggio si è notevolmente ridotto».

Le sanzioni

Anche le azioni introdotte per contrastare l’errato conferimento di rifiuti hanno consentito di accertare le responsabilità di un’attività commerciale del centro, «sanzionata per aver conferito un grande quantitativo di spazzatura, non rispettando le regole previste a tutela della differenziazione». Una quantità che oltretutto «impediva il libero utilizzo di parte del suolo pubblico». Gli accertamenti, oltre alla sanzione a carico dell’azienda, ha portato all’obbligo di rimozione del materiale e di ripristino dell’area.
Una sanzione è stata invece emessa per l’utilizzo di un generatore di corrente fuori da un’attività produttiva in ristrutturazione, con un livello di rumorosità superiore al consentito.

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