Gallera: «Tutto chiuso fino a fine aprile». Ma i lombardi ricominciano a spostarsi

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MILANO – «Noi immaginiamo di tenere chiuso tutto fino a fine mese, giorno più giorno meno, per non offrire corpi al virus». Lo ha rivelato l’assessore al welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, stamattina sabato 4 aprile, nella sua visita agli Spedali Civili di Brescia, dove è stato attrezzato un nuovo padiglione dedicato ai pazienti Covid.

Presto per riaprire

Se per ora il governo ha protratto fino al 13 aprile, giorno di Pasquetta, il decreto che limita al massimo gli spostamenti e le attività, i dati sul contagio in Lombardia, che rallenta e arresta la crescita ma ancora non è in discesa, impongono prudenza sui tempi della riapertura. «In una situazione che è di emergenza occorre resistere e per questo tutto dovrà restare chiuso fino a fine mese – afferma l’assessore Gallera – per affrontare la fase di convivenza con il virus stiamo studiando modelli strutturali da adottare in attesa del vaccino». Tra questi, ci sono anche i test sierologici per individuare la presenza degli anticorpi e gli screening a tappeto, annunciati per la fase successiva al contagio. Ma il ritorno alla normalità sarà lento e graduale. «Malgrado quanto stiamo vivendo – ammette Gallera – pare che nessuno voglia rendersi davvero conto di cosa sta accadendo in Lombardia. Siamo stati travolti da una vera ondata».

Ordinanza per limitare la mobilità

Anche perché gli ultimi dati sulla tracciatura delle celle telefoniche confermano un preoccupante allentamento del rispetto degli inviti a spostarsi il meno possibile. «A ieri, 3 aprile, siamo al 38%, non avevamo un dato così alto dal 20 di marzo» ha fatto notare il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, intervenendo a SkyTg24. «La mobilità questa settimana è salita più di due punti percentuali. Sono decine di migliaia di persone. Facciamo ancora appello a ridurre il più possibile gli spostamenti e ad uscire solo per necessità, non andare in due a fare la spesa, non andare a passeggiare in coppia nei parchi. Stanno aumentando anche i controlli, bene che si intensifichino». Oltretutto il picco di movimenti, secondo i dati a disposizione di Regione Lombardia, sarebbe tra le ore 12 e le ore 16, un orario non tipicamente di ingresso e uscita dal lavoro. Sala fa sapere che è stata chiesta al governo una nuova ordinanza per rendere più stringenti le misure: «Se non verrà recepito quello che abbiamo chiesto, emetteremo una nostra ordinanza».

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