FIRENZE – «Patrizia Testa è una persona per bene, ma la situazione della Pro Patria resta sotto osservazione». Chi parla è il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.
Dopo il caso Sgai, deflagrato con l’arresto del presidente del Consorzio Roberto Galloro, non scemano le preoccupazioni nell’ambiente biancoblù. Neppure dopo le parole rassicuranti di Patrizia Testa durante il consiglio comunale dell’altra sera. Il presidente onorario della Pro Patria, in sala Esagonale, infatti, ha voluto dare un segnale importante nell’affermare di essere pronta a riprendersi proprietà e presidenza nel momento in cui i nuovi padroni del vapore tigrotto non dovessero rispettare i paletti fissati in fase di cessione della società.
Parole di garanzia
Parole, quella pronunciate da Patrizia Testa, che sono arrivate anche al numero uno della Lega Pro. «L’ultima volta che ho parlato con la presidente è stato qualche giorno fa – dice Ghirelli – Ho però letto delle sue intenzioni di voler riprendersi la società qualora non ci fossero le dovute rassicurazioni da parte dei nuovi proprietari. Un elemento di garanzia e segno che Patrizia Testa, per come l’ho conosciuta, si conferma persona seria».
Pro Patria osservata speciale
Ghirelli non entra nel merito della vicenda, ma ribadisce che in Lega l’attenzione è massima. «Continuiamo a seguire e ad approfondire le vicende di Teramo e Pro Patria. Senza al momento tirare alcuna conclusione. In corso ci sono delle indagini e quindi è giusto utilizzare il condizionale. Però, qualora le informazioni fossero confermate, ovvero che sarebbero stati utilizzati soldi in maniera non consona, messi a disposizione dal governo in un momento complicato come la pandemia, non sarebbe certo cosa buona. Per il Paese, e in questo caso, anche per l calcio».
Infine: «Per quanto riguarda il mondo del pallone, voglio chiarire che non ho fatto nulla di straordinario o di eroico nel controllare queste situazioni. Ho solo agito da presidente pro tempore della Lega Pro e per il bene del calcio. Posso però dire che le norme introdotte per verificare l’onorabilità e la sostenibilità delle proprietà delle società hanno dimostrato di essere efficaci. Anzi su questo tema credo che si debba essere ancor più stringenti».
