BUSTO ARSIZIO – I giganti del Sumo provenienti da 10 Paesi e da quattro continenti si ritrovano a Sacconago. Si è svolto ieri, 4 maggio, al Campus Pro Patria Judo di via Settembrini, la “casa” delle arti marziali di Busto ricavata nell’ex piscina dietro alle scuole Galilei, il Milano Sumo Open, competizione internazionale della tradizionale disciplina giapponese giunta alla sua undicesima edizione. Uno spettacolo che ha entusiasmato il presidente della Pro Patria Judo Claudio Zanesco: «Gara tosta, il sumo è proprio bello».
Da Milano a Busto
Dopo aver ospitato in via Settembrini i campionati italiani di sumo sportivo lo scorso mese di settembre, anche il Milano Sumo Open ha trovato spazio nella “casa” del judo di Sacconago, grazie all’amicizia tra il bustese Zanesco e l’organizzatore Fausto Emilio Gobbi, maestro di judo milanese e già campione europeo di sumo nel 2007. Un prestigioso torneo mondiale di sumo sportivo che ha radunato a Busto Arsizio atleti di 10 nazioni diverse e di quattro continenti. «Non siamo grassi ma grossi» aveva dichiarato anni fa Gobbi alla Gazzetta per presentare il fervente movimento sportivo italiano della tradizionale lotta giapponese. Nel sumo non esiste slealtà (alla prima irregolarità si viene squalificati) e sono valide tutte le prese alla cintura e al corpo: lo scopo è far uscire l’avversario dal dohyo (il cerchio in cui si muovono i “sumotori” sul tatami, ndr) o fargli toccare terra.
Polacchi sugli scudi
Tra i protagonisti che si sono sfidati sul tatami del Campus Pro Patria c’erano alcuni tra i più quotati “sumotori” del mondo, come il polacco Jacek Piersiak, un “armadio a quattro ante” da quasi 160 chili, che si è aggiudicato il titolo di miglior concorrente della manifestazione grazie a due medaglie d’oro nel torneo open e in quello a squadre e ad una medaglia d’argento nella categoria +115kg. Miglior concorrente al femminile un’altra lottatrice polacca, Magdalena Macios.