Giro d’italia, nel photofinish di Caorle la spunta Alberto Dainese su Jonathan Milan

ciclismo giro caorle

CAORLEAlberto Dainese vince la 17^ tappa del Giro d’Italia 2023, intermezzo sprint all’interno della durissima ultima settimana. Il velocista 25enne della DSM, nel photofinish di Caorle, precede Jonathan Milan (Bahrain Victorious) e Michael Matthews (Jayco AlUla). Era stato l’autore della prima vittoria italiana al Giro 2022, in questa edizione della corsa rosa ha rischiato di doversi ritirare pochi giorni fa a causa della bronchite, ma ha stretto i denti e oggi si trova a festeggiare. Addirittura quattro italiani nella top-5: appena alle spalle del trio sul podio, Niccolò Bonifazio (Intermarché Circus Wanty) e Simone Consonni (Cofidis) anticipano Fernando Gaviria (Movistar). Altra nota lieta per i nostri colori, Andrea Pasqualon (pesce pilota di Milan) 7° e Stefano Oldani (Alpecin Deceuninck) 9°.

LA CRONACA

Anche nel ciclismo dei corridori completi e delle asperità presenti pure nelle frazioni per velocisti, oggi va in scena un buon vecchio “trasferimento interlocutorio” di 197 chilometri: da Pergine Valsugana e dal lago di Levico, un gruppone di 128 biciclette scende da 500 a zero metri d’altitudine senza un metro di salita, transitando in Veneto e tagliando tutta la regione fino ai 32 chilometri conclusivi verso nord lungo la costa lagunare.

Chilometro 4, azione a 4: Senne Leysen (Alpecin Deceuninck), Thomas Champion (Cofidis), Diego Pablo Sevilla (Eolo Kometa), Charlie Quarterman (Corratec Selle Italia) danno vita a una tipica “fuga dimostrativa”. Alla quale non riesce ad aggiungersi la Green Project Bardiani Csf Faizanè, con Davide Gabburo a tentare invano un inseguimento tardivo. La gara procede con serenità ma non lassismo: c’è spazio per le entusiasmanti “visite parenti” di Andrea Pasqualon e Marco Frigo, nativi di Bassano del Grappa, ma anche per un gruppone che si mantiene a due minuti dagli attaccanti. A fare l’andatura sono Movistar, Bahrain Victorious, DSM e Astana.

A Rosà va in scena un doppio sprint intermedio: quello dei fuggitivi per il prestigio, con Sevilla ad aggiudicarselo con un anticipo poderoso per millimetri su Champion (che da par suo vede da vicino lo speciale premio delle fughe) e quello in cima al gruppo per la sostanza, con Pasqualon a pilotare Milan che va a consolidare la maglia ciclamino.

Nel trevigiano, la strada finisce di scendere ed è pianura purissima. Dopo il km 130 il plotone innesta la marcia e al km 174, sul ponte di barche tra Cortellazzo ed Eraclea Mare, va per reinglobare i battistrada. Lì però il quartetto prende vie molto diverse: Champion si rialza subito, Sevilla e Quarterman lo fanno poco dopo, invece Heysen tenta la mossa a sorpresa che rischia di sconquassare i piani. Il figlio d’arte, o meglio ancora figlio di diesse (in ammiraglia a guidarlo c’è suo papà Bart, che corse per Lotto e Mapei negli anni Novanta) scatta quando mancano 22 km all’arrivo e sfiora il minuto di vantaggio su tutti gli avversari.

L’esercito d’inseguitori ha bisogno di rinforzare la carica: si mette a tirare pure la Jayco AlUla, fin qui nascosta perché nei prossimi due giorni c’è da supportare Dunbar quinto nella generale. La UAE invece resta a protezione di Almeida, e Ackermann si mette a ruota di Gaviria e dell’attivissima squadra spagnola.

L’accelerata trova definitivo compimento ai -5: ripreso il fiammingo dell’Alpecin, iniziano le nervose operazioni che, tra dossi e rotonde ma senza vento, portano al traguardo. La DSM, che sin qui ha alternato Marius Mayrhofer e Alberto Dainese, fa una scelta veneta: Mayrhofer tira fino all’ultimo chilometro, l’altro tedesco Niklas Markl fa da pesce pilota. Nel frattempo Matthews lancia la volata, da dietro rinviene Milan partito come sempre da dietro, Dainese è sempre lì vigile e sulla linea mette la sua ruota, di quel poco che basta, più avanti ai due avversari.

Oggi, vittoria di tappa a parte naturalmente, era in ballo solo la classifica a punti. Da domani, con la 18^ tappa in Val di Zoldo, si torna a lottare per gli altri fronti: in maglia rosa c’è Geraint Thomas (Ineos), in blu Ben Healy (EF), in bianco Joao Almeida (UAE).

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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