Gli alpini di Varese piangono Siro Fontanella, penna nera dal cuore d’oro

VARESE – «Siro è “andato avanti” ma ci lascia l’eredità preziosa della sua buona testimonianza maturata in un’esperienza di fede semplice, genuina ma granitica». Con queste parole oggi, lunedì 3 gennaio, il cappellano del Gruppo cittadino dell’Associazione nazionale alpini, don Giorgio Spada, ha ricordato, all’omelia della liturgia funebre, Siro Fontanella, l’ottantaquattrenne penna nera scomparsa il giorno di Capodanno.

Volontariato silente ma operoso

Don Giorgio, che ha presieduto la messa esequiale concelebrata nella basilica di San Vittore anche dal parroco di Biumo Inferiore, il rione dove viveva Fontanella, don Carlo Garavaglia, ha inoltre ricordato «la lunghissima esperienza di volontariato operoso, silente ma efficace». Un ricordo confermato anche da don Carlo il quale, ha evidenziato il suo particolare impegno, nell’ambito delle attività della Caritas parrocchiale, a favore degli immigrati che giungevano in città. Un’azione di solidarietà che, secondo il parroco di Biumo, si completava e raggiungeva la sua più alta espressione quando Siro, ministro straordinario dell’Eucaristia, portava il Pane eucaristico alle persone malate della parrocchia.

Il ricordo di Siro

«Era un santo». Così definisce l’alpino defunto, il presidente del coro alpino “Orobica”, Dimitri Simeoni, mentre il carro funebre lascia piazza San Vittore. Un’affermazione che non suona esagerata alla luce delle testimonianze delle numerose persone che hanno partecipato ai funerali che ricordavano anche che, da molti anni, Siro assisteva l’alpino Adriano Bon che risiede nel suo stesso palazzo. Sedici anni fa a Castellanza, inoltre, la sezione di Varese dell’Ana gli conferì il premio “Pà Togn” “per la serena e tenace opera di solidarietà umana, per la ricchezza di valori espressa in tanti anni e in moltissime circostanze, con la più generosa disponibilità nei confronti del prossimo e con profondo spirito alpino.” Per l’ultimo saluto a Fontanella, in basilica erano presenti, accanto alle figlie Anna e Valentina, al fratello Aldo e agli altri familiari, numerosi soci del Gruppo varesino guidati dal loro capogruppo, Antonio Verdelli. Con loro, tra gli altri, i presidenti delle sezioni Ana di Varese, Franco Montalto, e di Luino, Michele Marroffino, e le rappresentanze dei Gruppi di Capolago e Caravate.

L’ultimo gesto d’amore

Tre settimane fa, l’ultimo gesto d’amore di Siro nei confronti dei suoi amici alpini. Nel corso della serata del tradizionale concerto natalizio del coro Ana “Campo dei Fiori”, in basilica San Vittore, il capogruppo Verdelli aveva mostrato la Croce di guerra al valore militare conferita nel 1936 al sergente maggiore del Battaglione “Intra”, Adolfo Rubele, che Fontanella aveva donato al Gruppo dopo averla ricevuta dai familiari del sottufficiale veronese che egli conobbe a Merano, all’inizio degli anni Sessanta, durante il servizio militare alla Brigata alpina “Orobica”. Un alpino, un varesino modello di solidarietà che, come ha ricordato il fratello Aldo senza riuscire a trattenere le lacrime, «ha servito, con discrezione, fino a quando le forze, e non solo quelle, glielo hanno consentito, facendo della sua disponibilità una ragione di vita: “servire per donare amore”».