I 100 anni di zia Anita a Olgiate. «Il Covid? Mi ha ricordato il tempo della guerra»

OLGIATE OLONA – I cent’anni della signora Anita Della Vecchia, olgiatese doc. L’hanno festeggiata, rigorosamente in mascherina, il sindaco di Olgiate Olona Giovanni Montano, con il parroco don Giulio Bernardoni e il sacerdote residente don Silvano Brambilla. Aveva organizzato diversamente il suo compleanno centenario, in quanto doveva esserci una messa e un pranzo con i nipoti e pronipoti, ma l’emergenza Coronavirus ha annullato tutto: per rimediare, don Giulio le ha “regalato” il suono delle campane a festa. «Il Covid? Ho avuto paura – confida “zia Anita” – ho ripensato ai tempi in cui c’era la guerra: avevano dato una tessera a me e alla mia famiglia, con cui andare ad acquistare i beni di prima necessità come il cibo».

Cent’anni a Olgiate

Nata il 6 giugno 1920, olgiatese doc, la signora Anita Della Vecchia è la quarta di cinque fratelli. Si è sposata ma non ha avuto figli. Dopo aver frequentato le elementari a 14 anni ha iniziato a lavorare alla Cantoni di Castellanza. Conversando con il sindaco Giovanni Montano ha voluto condividere i ricordi legati ad Olgiate Olona: ha frequentato le scuole elementari in via Vittorio Veneto dove ora ci sono le scuole medie e ricorda che quand’era bambina andava in barca sull’Olona. Figlia di un “carrettiere”, che potrebbe essere paragonato al corriere Amazon dei tempi moderni, la “zia Anita” ha ricordato anche che in via Isonzo c’era un vecchio cimitero e una piccola chiesetta fatta esplodere ai tempi della guerra.

«La badante? Assolutamente no»

Oggi la signora Anita vive da sola: stende, fa i mestieri di casa e si sveglia alle sei della mattina. Quando le è stato consigliato da parte dei nipoti di prendere una badante, zia Anita ha risposto “assolutamente no”. Al sindaco e ai sacerdoti ha raccontato anche che il nipote tutte le mattine la chiama e lei sapendo che è lui, risponde a questa sorta di appello quotidiano con la parola “presente”. «È importante festeggiare i nostri anziani – sottolinea il sindaco Giovanni Montano – hanno una memoria storica che noi abbiamo il dovere di tramandare alle prossime e future generazioni».

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