Il cinema italiano vero protagonista del Baff 2019

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di Andrea Minchella

Il vero protagonista è stato il cinema italiano. Nella serata conclusiva della diciassettesima edizione del Baff 2019 , sabato 6 aprile, sono stati consegnati i premi, infatti, ad autori ed attori che arricchiscono ed hanno arricchito in maniera speciale e unica il nostro cinema. Si va dal bello ed originale “Quanto Basta” di Francesco Falaschi con Marchioni e Solarino, che tratta il delicato tema delle neuro diversità, premiato da più di 600 studenti che hanno partecipato al concorso in qualità di giudici, all’onirico e travolgente corto “Inanimate” di Lucia Bulgheroni, che racconta, con la particolare tecnica della stop-motion, della straordinaria relatività delle nostre vite terrene. Si va dal premio al corto “Fino alla Fine”, al riconoscimento speciale all’ultra ottantenne animatrice e scultrice giapponese Fusako Yusaki, i cui corti d’animazione, con l’uso inusuale della plastilina, venivano spesso usati nel “Carosello” degli anni sessanta per gli spot di Fernet Branca o Branca Menta. Viene premiato come miglior opera prima l’interessante road-movie “Drive Me Home” di Simone Catania che vede protagonisti il bravo Vinicio Marchioni ed un irriconoscibile Marco D’Amore, che ritroviamo su Sky come regista di alcuni episodi della quarta stagione di “Gomorra-La serie”.

Proprio Cristina Donadio, la “Scianel” di Gomorra-La serie”, anche in veste di direttrice della giuria di BAff in Corto, riceve un premio speciale datole dall’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni di Busto Arsizio. Antonio Catania, per “10 giorni senza Mamma” di Alessandro Genovesi, Anna Ferzetti, per il commovente e dissacrante “Domani è un altro giorno” di Simone Spada, e Ivano Marescotti per aver interpretato Giorgio Vasari nel docu-film “Michelangelo Infinito” di Emanuele Imbucci, ricevono il premio per le migliori interpretazioni. Neri Parenti, altro gigante, insieme ad Enrico Vanzina, della commedia contemporanea italiana, riceve un premio speciale per il suo magico sodalizio che ha avuto l’onore ed il piacere di avere con il compianto Paolo Villaggio. La serata si chiude con il premio al miglior film secondo il Baff 2019: il potente e ambizioso “Il Primo Re” del giovane ma già maturo Matteo Rovere, che impreziosisce la serata conclusiva del baff 2019 con la sua presenza.

Durante la settimana del festival erano stati premiati anche la camaleontica Anna Foglietta, brava interprete del “Un Giorno all’Improvviso” di Ciro D’Emilio, Luc Merenda, per i suoi innumerevoli ruoli nei polizieschi Cult degli anni settanta, Giacomo Ciarrapico, per la commovente e cinica sceneggiatura di “Domani è un altro Giorno, ed Enrico Vanzina, che nella serata d’apertura del festival ha incantato, commosso e divertito il pubblico del Sociale di Busto Arsizio.

Un Baff, dunque, quest’anno intenso e carico di interessanti proposte. Prevalentemente italiane ma con uno sguardo attento al mondo. Molto apprezzati, infatti, le proiezioni di “Soledad”, produzione italo-argentina di Agustina Macri, e di “Le Silence des Papillons” film franco-marocchino del bravo Hamid Basket.

Da segnalare, infine, le belle ed affollate proiezioni mattutine per la scuole che si sono svolte durante la settimana passata. Gli studenti, infatti, hanno potuto apprezzare “Un Giorno all’Improvviso”, “Lazzaro Felice” di Alice Rohrwacher, e “Troppa Grazie” di Gianni Zanasi spesso con la presenza di attori ed autori con i quali hanno potuto confrontarsi direttamente con domande e riflessioni.

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