Dopo “Il primo re” «continuate a puntare in alto». I premi del Baff al Manzoni

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BUSTO ARSIZIO – Dopo l’incoronazione de “Il primo re”, l’esortazione è a continuare a puntare in alto. Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, ha citato l’astronauta Paolo Nespoli alla serata di chiusura di ieri, sabato 6 aprile, della diciassettesima edizione del Busto Arsizio Film Festival. La cerimonia di premiazione, che si è svolta al Teatro Manzoni alla presenza delle autorità cittadine, è stata diretta da Steve Della Casa e Daniela Virgilio e ha visto vincitore come miglior film il lungometraggio di Matteo Rovere dedicato alla storia di Romolo e Remo.

Le parole di Paolo Nespoli

In una serata aperta dal ricordo del regista Max Croci e di Giovanni Garavaglia, storico fotografo del festival, scomparsi a fine 2018, a essere insignito del premio “Città di Busto Arsizio” come miglior film è stato “Il primo re” di Matteo Rovere. Il regista, che ha salutato i parenti bustocchi venuti ad assistere alla cerimonia, ha dichiarato: «È un onore ricevere questo riconoscimento. Quella che abbiamo realizzato era una produzione inusuale per l’Italia, però ci è giunto il sostegno non solo di Rai Cinema, ma anche di altri Paesi». A conferire il riconoscimento è stato il sindaco Emanuele Antonelli: «Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di incontrare l’astronauta Paolo Nespoli, mi ha detto che, per realizzare un sogno, bisogna provarci. Tempo fa due bustocchi, Gabriele Tosi e Alessandro Munari, ne hanno avuto uno e hanno saputo realizzarlo, ora a Busto Arsizio si respira aria di cinema. Perciò aggiungo un altro suo consiglio: continuate a puntare in alto».

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Da Michelangelo a Gomorra

«Il sistema cinema sta in piedi perché c’è un sistema città che lo sostiene. La cultura è un grande volano di sviluppo, difendiamo coi denti le nostre otto sale teatrali», ha aggiunto Manuela Maffioli, assessore alla Cultura, nel consegnare il “Chimitex” come miglior attore a Ivano Marescotti. Il Giorgio Vasari di “Michelangelo – Infinito” ha commentato: «Sono piacevolmente sorpreso, ero una specie di “tinca”, colui che fa “la spiega” della storia. Non pensavo, con questo ruolo, di essere protagonista». Migliori attore e attrice non protagonisti sono stati invece Antonio Catania in “Dieci giorni senza mamma” e Anna Ferzetti in “Domani è un altro giorno”, che hanno ricevuto rispettivamente i premi “Il Giornale” e “Publitalia ‘80” dalla Paola Poli, direttrice artistica della rassegna, e dal giornalista Luigi Mascheroni. A Cristina Donadio, la Scianel della serie televisiva “Gomorra”, è andato quello speciale dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.

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La coppa Cobram

Premio speciale, “La Prealpina”, anche per Neri Parenti. Alla proiezione di spezzoni da lui diretti con Fantozzi, il regista ha rivelato come la lunga lingua esibita dal ragioniere esausto alla coppa Cobram fosse stata riciclata, per mancanza di soldi, da un film precedente, e quindi mostrasse ancora la caratteristica bruciatura alla sua estremità. “Drive Me Home”, avendo redento Vinicio Marchioni e Marco D’Amore dai consueti ruoli criminali, ha fatto guadagnare a Simone Catania il “De Piante Editore” per la migliore opera prima. Il Baff 2019 è stato anche sotto il segno dell’animazione: se Fusako Yusaki ha ricevuto il “Giornate del cinema d’animazione” per la costante ricerca nella creazione e mutazione della plastilina, è stato “Inanimate” di Lucia Bulgheroni, realizzato in stop-motion, a vincere il concorso del festival, con menzione speciale per “Fino alla fine” di Giovanni Dota, come miglior corto. Premio “Rai Cinema Channel” per la realtà virtuale di “Habitat Pinguini”, girato nell’acquario di Genova, di Francesco Rotunno e Ciro Tomaiuoli, mentre il “Made in Italy Scuole” è andato a Francesco Falaschi. A consegnarlo è salito sul palco Gigi Farioli, assessore all’Educazione, che ha elogiato la preparazione degli studenti accorsi alle visioni del Baff: una testimonianza della vitalità del sistema cinema in città. La serata si è conclusa con il premio Stakhanov, destinato agli operatori del festival. Il presidente Alessandro Munari ha consegnato quello dell’edizione 2019 nelle mani di Leonardo Chierichetti, responsabile tecnico.

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