Il civismo di Varese2.0 rompe i confini cittadini ed entra nella rete di Italia in Comune

Varese 2.0

VARESE – Varese 2.0 raddoppia nei contenuti e nella sostanza. «Nel senso che abbiamo aderito a un network nazionale di sindaci e amministratori locali che hanno fatto del civismo un loro punto qualificante. E’ questa per noi una grande opportunità politica di crescita e di confronto. Ma anche un modo per consolidare la nostra autorevolezza e continuare a essere punto di riferimento dei varesini». Con queste parole, Daniel Zanzi leader del movimento, annuncia l’ingresso di Varese 2.0 nella rete di Italia in Comune, realtà che ha tra i fondatori Federico Pizzarotti, ex grillino e sindaco di Parma. Italia in Comune, spiegano Zanzi e Goitan «è formalmente un partito che fa del civismo il valore fondante e non ha l’ambizione di “diluire” le specificità territoriali».

Civismo senza confini

Simonetta Fiaccadori amministratore di Alzano Lombardo; Damiano Coletta, sindaco di Latina; Isabella Rosso, candidato sindaco di Peschiera Borromeo e Sebastiano Cocco, presidente del consiglio comunale di Nuoro hanno partecipato alla conferenza stampa online (oggi, giovedì 29 luglio) insieme ai rappresentanti varesini del movimento di Daniele Zanzi. Presente con Alessandro Goitan, il quale ha spiegato che «l’adesione alla rete Italia in Comune si concretizza in questo momento, ma ha alle spalle un percorso che Varese 2.0 sta portando avanti da tempo».

Simonetta Fiaccadori, impegnata nell’associazionismo di Alzano ha portato la sua esperienza: «Nel 2014 ho fatto il passaggio in politica con una lista civica. E ho capito che il mio civismo aveva bisogno di una forza maggiore e di rapporti sovracomunali. Sono stata tra i fondatori di Italia in Comune, una rete che valorizza le realtà civiche locali e offre ai diversi movimenti cittadini spazi di confronto e crescita». Una rete che in alcuni casi, come a Peschiera Borromeo, diventa anche simbolo elettorale con la lista di Isabella Rosso.

Il caso Latina

«Abbiamo dato a Latina un’alternativa alle amministrazioni di destra che per 30 anni si sono succedute in Comune – ha spiegato Damiano Coletta, vicepresidente di Italia in Comune – e l’abbiamo fatto con una lista civica pura, che ha saputo diventare maggioranza, con il 76% e battere sia il centrodestra, sia il Partito Democratico. E Italia in Comune non è il partito dei sindaci, ma una realtà che vuole connettere e dare rappresentanza, sulla base di valori e competenza tipici del civismo».

Contro le corazzate di partito

E’ stato Sebastiano Cocco da Nuoro a mettere in campo l’orgoglio civico: «Abbiamo vinto la prima volta con una squadra che contava liste di partito e liste civiche e poi abbiamo confermato il secondo mandato con uno schieramento civico. Posso dire che la nostra esperienza ci ha insegnato il valore e la forza delle realtà civiche. Ma soprattutto delle realtà civiche che hanno saputo mettere in campo un dialogo continuo con i cittadini».

Rompere la solitudine

«Siamo fieri della nostra storia – ha detto Zanzi – ma negli anni in cui sono rimasto in giunta mi sono quasi sempre sentito solo di fronte all’omologazione dei voti a favore, anche di gruppi civici, senza spirito critico. Tanto che spesso il mio era l’unico contrario. Ecco, l’ingresso in questo network è fondamentale per sconfiggere la solitudine che spesso accompagna i civici impegnati nelle diverse amministrazioni».