Il ministero dei Trasporti: «I dossi di Cardano sono fuorilegge e pericolosi»

ministero trasporti dossi cardano

CARDANO AL CAMPO – E’ impietosa la relazione effettuata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dopo aver compiuto una serie di sopralluoghi a Cardano al Campo. In 32 pagine smontano quindici anni di lavori pubblici sulle strade della città, segnalando la difformità «e conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione stradale». Il provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Lombardia ed Emilia Romagna – Coordinamento circolazione e sicurezza stradale punta il dito in particolare contro i dossi. Ma non vanno bene anche moltissimi cartelli, la segnaletica orizzontale e alcune piste ciclabili.

Una battaglia lunga dieci anni

Il sopralluogo del ministero è una battaglia vinta di Vincenzo Colucci (Progetto Cardano). Fu lui a scrivere la prima volta nel 2010. «Ho sempre sostenuto che i dossi di Cardano sono pericolosi e non a norma. Sono sbagliati i materiali utilizzati, la forma ma soprattutto le altezze». Toccherà ora alla Lega, in maggioranza dallo scorso 26 maggio, sistemare gli errori del passato. E saranno dolori. «So già cosa diranno, che i dossi killer sono colpa del Pd con cui ora siamo alleati. Ma quando abbiamo dato vita a Progetto Cardano anche con loro ero stato chiaro: in caso di vittoria andavano sistemati. E hanno accettato».

Le strade fuorilegge

Sono numerose le strade segnalate dal ministero con i dossi – o per dirla in modo elegante gli “attraversamenti pedonali protetti” – non a norma di legge. Nell’elenco compaiono via Giovanni XXIII, via Gramsci, via Ferrazzi, via Ruberto, via Volta, via Porraneo e persino interventi recentissimi, come la rotonda Martini, via al Parco angolo via san Francesco e via Lazzaretto. Qui anche la pista ciclabile non va bene. Sui dossi il ministero è fin troppo chiaro e sottolinea: «L’Ente proprietario si assume la responsabilità per eventuali inconvenienti o danneggiamenti di che abbiano a verificarsi per effetto delle modifiche nei confronti degli utenti della strada».

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Il caso di via Eupilio

Via Eupilio merita un capitolo a parte, perché l’intervento realizzato ormai più di dieci anni fa è degno di un film horror. Anche un bambino si accorgerebbe che quei cordoli di granito posti in via Eupilio a delimitare i dossi dalla pista ciclabile sono una soluzione, a dir poco, pericolosissima. Sono in mezzo alla strada, non si vedono, e la sosta selvaggia di auto parcheggiate su entrambi i lati della carreggiata costringe chiunque vi passi ad azzardare gimcane che aumentano la probabilità di andare a sbatterci contro. Due anni fa il Comune pensò bene di colorare di giallo i cordoli, pensando così di risolvere il problema. Ma il ministero, scrivendolo in grassetto nella relazione, è stato fin troppo chiaro: «Devono essere rimossi».

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