Il Pd di Busto: “Arredo urbano, soddisfatti della retromarcia di Antonelli”

busto lampioni pedotti
Paolo Pedotti, segretario bustocco del Partito democratico

BUSTO ARSIZIO – C’era da aspettarselo: il Partito democratico interviene sulla questione dei lampioni dell’architetto Richino Castiglioni, inopinatamente tolti dal centro cittadino e ora, su indicazione della Soprintendeza, da rimettere al loro posto, come annunciato da Palazzo Gilardoni. E’ Paolo Pedotti, segretario bustocco dei dem, che prende posizione con una nota. Nella quale critica l’amministrazione comunale anche sulle scelte di arredo urbano e dice tra l’altro: “Se dava retta a noi non avrebbe speso inutilmente soldi pubblici”.

Questo il comunicato di Pedotti.

Prendiamo atto che in data odierna Antonelli e il gestore dell’illuminazione pubblica hanno annunciato il ripristino dei lampioni di Richino Castiglioni nel centro storico di Busto. Si tratta di un successo importante per i gruppi di opposizione all’attuale Giunta che già un anno fa chiesero di rivedere la scelta di rimuoverli.

“Sul decoro urbano la maggioranza ha dimostrato di cedere su tutta la linea e finalmente riconosce implicitamente che è interesse della città avere standard di decoro urbano elevati e valorizzare tutto il patrimonio storico-culturale esistente, se ci avessero ascoltato sin dall’inizio votando la nostra mozione avremmo evitato di perdere mesi e di ascoltare il solito teatrino di voci contrarie, tutto interno alla maggioranza, ora palesemente sconfessato da Antonelli e dalla sua giunta”.

La mozione del Partito Democratico protocollata l’8 luglio 2022 e discussa a fine novembre 2022 chiedeva infatti alla giunta di interloquire con A2A per ottenere il ripristino dei lampioni di Richino Castiglioni e di prevedere la più tempestiva sostituzione dell’arredo urbano assente nel centro storico. La maggioranza bocciò la mozione, salvo attuare quanto previsto a circa un anno di distanza.

“La retromarcia purtroppo non cancella mesi di ritardo, nei quali i lampioni pre-esistenti non sono evidentemente stati conservati a dovere dato che dovranno essere interamente rifatti con costi a carico del Comune si tratta di un costo extra che con l’azione tempestiva che noi chiedevamo poteva essere evitato, o quantomeno contenuto”.

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