Il prefetto di Varese visita il carcere di Busto: «Più lavoro per i detenuti»

BUSTO ARSIZIO – Il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello in visita alla Casa Circondariale di Busto Arsizio: si conclude il percorso di incontri con le forze dell’ordine del territorio della Provincia di Varese, volto a ribadire «la stima reciproca e la collaborazione interistituzionale» con la Prefettura, «esplicitate e consolidate in un costante rapporto, non soltanto nell’ambito dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica che si riuniscono a cadenza settimanale». 

La visita al carcere

Durante la visita alla struttura e ai laboratori interni del carcere di Busto Arsizio, il Prefetto ha anche incontrato e ascoltato una delegazione dei detenuti e, nel suo intervento conclusivo, ha, da un lato, «richiamato l’importanza del fatto che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato ai sensi dell’art. 27 della Costituzione e si è complimentato con i direttori, gli appartenenti alla polizia penitenziaria, gli educatori, i medici, gli psicologi e tutti coloro che sono in servizio giorno e notte presso le due case circondariali di Varese e di Busto Arsizio per il lavoro che svolgono con grande professionalità e con generosa attenzione»; dall’altro, ha dedicato ai detenuti una parte del discorso che Papa Francesco ha rivolto ieri ai cittadini del Congo durante la sua visita «utilizzando l’esempio del diamante, il più duro dei minerali conosciuti, per invitare ognuno di essi a rialzarsi, riprendendo la propria vita nelle mani e realizzando quanto è scritto nell’inno nazionale (concetti espressi come Autorità morale e validi dunque per credenti e non credenti)»: 

Care donne e uomini congolesi, il vostro Paese è davvero un diamante del creato; ma voi, tutti voi, siete infinitamente più preziosi di ogni bene che sorge da questo suolo fecondo! Sono qui ad abbracciarvi e a ricordarvi che avete un valore inestimabile, che ho fiducia in voi, credo nel vostro futuro, in un futuro che sia nelle vostre mani e nel quale meritate di riversare le vostre doti di intelligenza, sagacia e operosità. Coraggio, fratello e sorella congolese! Rialzati, riprendi tra le mani, come un diamante purissimo, quello che sei, la tua dignità, la tua vocazione a custodire nell’armonia e nella pace la casa che abiti. Rivivi lo spirito del tuo inno nazionale, sognando e mettendo in pratica le sue parole: “Attraverso il duro lavoro, costruiremo un Paese più bello di prima; in pace”.

A proposito di lavoro, il Prefetto ha sottolineato che infatti «le statistiche dimostrano che imparare un lavoro azzera il rischio di recidiva, per cui la società civile – soprattutto imprenditori e sindacati – e le istituzioni sono chiamate sempre di più ad agire insieme per implementare le offerte di occasioni di formazione e di lavoro in favore dei detenuti».

Le visite alle Forze dell’ordine

A conclusione del suo “tour” di visite alle Forze dell’Ordine, il Prefetto, si legge nella nota trasmessa da piazza Libertà, «ha elogiato l’alta professionalità e l’elevato senso di umanità delle donne e degli uomini delle Forze di polizia nell’affrontare innumerevoli prove, molte delle quali estremamente impegnative; essi rappresentano, infatti, una risorsa preziosa per affrontare efficacemente le sfide del futuro, con competenza ed equilibrio. Nel rispetto dei valori costituzionali e dei diritti di tutti i cittadini, le Forze dell’Ordine, coordinandosi con la Prefettura e tra loro in maniera sempre proficua, hanno costruito un’efficace cornice di sicurezza in questa provincia». 

Il messaggio del Prefetto

In un contesto in cui il concetto di sicurezza è costantemente in mutamento,  

– la Polizia di Stato, nell’attuare la propria funzione di promozione e tutela dei diritti, ha saputo costantemente interpretare un ruolo di garanzia;
– l’Arma dei Carabinieri, per la sua funzione di prossimità alle comunità locali e ai Comuni, ha assicurato una costante presenza delle Istituzioni sul territorio; 
– la Guardia di Finanza, oltre a svolgere la sua competenza specialistica di polizia economico finanziaria, ha fornito, in qualsiasi contesto, il proprio qualificato supporto alla Prefettura e alle altre Forze dell’Ordine; 
– la Polizia Penitenziaria, nel governo del complesso sistema della sicurezza e del recupero sociale dei detenuti, ha saputo affrontare con capacità straordinarie anche le inedite difficoltà nella gestione degli Istituti penitenziari nel corso della pandemia. 

La stima reciproca e la  collaborazione interistituzionale si sono esplicitate e consolidate anche tra la Prefettura e i Vigili del fuoco in un costante rapporto, non solo nella redazione e/o aggiornamento delle pianificazioni di protezione civile e nell’ambito di svariate esercitazioni, ma anche in tutte le situazioni di emergenza che hanno comportato rischi per l’incolumità pubblica. 

Un ringraziamento il Prefetto ha dunque rivolto anche ai Vigili del Fuoco, professionisti dell’emergenza e del soccorso pubblico, dotati di eccellente preparazione e capacità operativa, e che ogni giorno profondono il massimo impegno per adempiere la propria missione di salvaguardia della vita umana, dell’incolumità pubblica e dell’integrità dell’ambiente. 

Pertanto, ritenendo di interpretare anche i sentimenti di tutti i cittadini della provincia di Varese, il Prefetto ha ringraziato il Questore, i Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del fuoco, i Direttori e i Comandanti della Polizia Penitenziaria della Case circondariali di Varese e di Busto Arsizio, e, per il loro tramite, tutte le persone che lavorano nei rispettivi uffici, evidenziando che si continuerà ad operare insieme, in stretto coordinamento, con l’obiettivo di creare sempre più efficaci sinergie, con il fine ultimo di assicurare la sicurezza e la  coesione sociale in questo territorio provinciale.

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