Shooting Academy a Busto trova una nuova “casa”: «Manca solo l’ok del Comune»

BUSTO ARSIZIO – Un nuovo poligono per il tiro a segno sportivo ad aria compressa, ma per centrare il bersaglio manca soltanto l’autorizzazione del Comune di Busto Arsizio. «Speriamo arrivi in tempi brevi, altrimenti rischiamo di perdere iscritti». È un appello accorato contro le lungaggini della burocrazia quello della Shooting Academy ASD, una associazione sportiva bustocca che si occupa di tiro a segno, specializzata in particolare nella scuola per ragazzi da 10 a 16 anni e con un palmares prestigioso, in cui trovano posto ben 9 titoli italiani. «Stiamo aspettando l’ok dell’ufficio urbanistica per poterci insediare in uno spazio in affitto, totalmente a nostre spese» rivela Sabrina Maniscalco, consigliere, allenatore e atleta della società.

Shooting Academy ASD

Una realtà giovane, da non confondere con la sezione di Busto Arsizio del Tiro a Segno Nazionale, che ha sede a Olgiate Olona ed è l’unica sezione riconosciuta dall’Unione Italiana Tiro a Segno. La Shooting Academy ASD vanta 25 iscritti, una dozzina di “junior” (tra cui gli allievi tra i 12 e i 14 anni che si sono qualificati per i campionati italiani con il primo posto nazionale) e i restanti adulti, tra i quali Riccardo Armiraglio, che gareggia per il Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato, è membro della Nazionale italiana senior di carabina a 10 e 50 metri ed è a caccia della qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo. Dopo aver lasciato il poligono dove si allenavano per rendersi indipendenti, sognavano una “casa” tutta per loro, anche per soddisfare le esigenze di spazi senza stare stretti negli altri tiri a segno.

La nuova “casa”

Così la Shooting Academy ha individuato un capannone a Busto Arsizio in cui realizzare il nuovo campo da tiro, usufruendo della legge regionale che permette alle ASD di fare attività sportiva in spazi con destinazioni d’uso diverse. «Non ci serve nessun aiuto, solo l’autorizzazione, per ripartire con l’attività – spiega Sabrina Maniscalco – abbiamo fatto l’ultima richiesta a inizio ottobre, ma prima di fare i lavori che servono vorremmo essere certi del “via libera” del Comune. Il capannone oggettivamente è già a posto, è tutto in sicurezza e noi utilizziamo solo attrezzi sportivi. Ma se non riusciamo ad avviare l’attività a gennaio rischiamo di perdere gli atleti e gli sponsor. Dai primi contatti che abbiamo avuto con il Comune, la volontà c’è, se anche i tempi fossero rapidi, potremmo entrare fin da subito nel nuovo spazio».

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