Imbarazzante silenzio di Forza Italia che non sa scegliere tra centrodestra e Farioli

caliendo taldone farioli

BUSTO ARSIZIO – La situazione è così delicata al punto da essere quasi imbarazzante. Anche solo a parlarne. Tanto che, almeno secondo le indiscrezioni (non le dichiarazioni ufficiali che sono state vivamente sconsigliate) Forza Italia ha scelto il silenzio e nessun esponente è titolato a rilasciare dichiarazioni su quanto sta accadendo a Busto.

Appunto, cosa sta accadendo a Busto?

Che Gigi Farioli sia ormai lanciato nella costruzione di un polo moderato – liberal popolare – riformista è cosa risaputa. E la sensazione che l’ex sindaco possa tornare sui suoi passi si fa sempre più remota con il passare delle ore. Ore (e giorni) che scorrono senza che Forza Italia, dopo la conferenza stampa di qualche giorno fa, dia un segnale decisivo su cosa davvero intenda fare. Perché, che il partito abbia impostato il navigatore per rientrare tra le fila del centrodestra bustocco lo si è intuito. Certo non è dato sapere quando e come verrà messa a punto la manovra in maniera concreta. Del resto l’operazione non è poi così facile. Per diversi motivi.

Le ragioni dello strano silenzio

Primo motivo. Forza Italia vorrebbe rientrare portandosi con sé anche Gigi Farioli. Poiché perdere una figura così rappresentativa e importante, anche in termini di consenso, sarebbe come correre la maratona senza una gamba. E questa Forza Italia già claudicante per diversi motivi non se lo può permettere a cuor leggero. Tanto che qualcuno ha fatto ponti d’oro a Farioli, ma non per farlo fuggire, bensì per farlo desistere e rientrare.

Secondo motivo. Fino ad ora a Forza Italia sono state date rassicurazioni “a voce”. A tutti i livelli, visto che anche Giancarlo Giorgetti ha confermato qualche giorno fa che il centrodestra va unito anche a Busto. Ma un tavolo provinciale di coalizione per mettere nero su bianco i passi indietro del sindaco Antonelli e la certezza che gli accordi vengano rispettati non è ancora stato convocato. Pare che la data buona sia sabato 7 agosto e da qui a là potrebbero cambiare ancora un po’ di cose. Ad esempio, visto che Farioli non ha ricevuto alcun segnale sul cambio di rotta del partito, potrebbe essere che sui muri della città spuntino manifesti con il simbolo dei berluscones e il nome e il volto di Farioli con accanto anche i simboli dell’avventura liberal-popolare riformista.

Terzo motivo. Il silenzio imposto (come dice qualcuno) o suggerito (come sostiene qualcun altro) da un lato è foriero di ulteriori riflessioni, dall’altro è indice del fatto che nessuno vuole affrontare il discorso proprio con Farioli e infine è il segnale che l’ultima e decisiva parola spetta al senatore Giacomo Caliendo, che è anche commissario provinciale.

Insomma Gigi Farioli, Forza Italia, ma anche l’intera coalizione (a Busto, come a Gallarate e a Varese) aspettano la definitiva presa di posizione. Forse, per come si sono messe le cose, la più difficile da prendere. Decisione che a quanto pare imbarazza. Al punto che Forza Italia, il partito più liberale dell’arco istituzionale, è arrivata a cucire la bocca ai suoi uomini.