GALLARATE – Le forze dell’ordine lo definiscono “furto con destrezza”. In chi ne è vittima provoca rabbia e, subito dopo, senso di frustrazione. Protagonista della pratica furfantesca è una coppia che agisce prevalentemente nei parcheggi dei supermercati di Gallarate e dell’intera zona, in luoghi come i piazzali antistanti i cimiteri. Marito e moglie? Può essere, di sicuro una coppia affiatata nell’azione depredatoria di borse e oggetti di valore con il trucco delle monetine.
Come è accaduto l’altro giorno a una signora che aveva appena fatto la spesa al Tigros di via Gramsci, nel rione Moriggia. Riposte le buste, con le vettovaglie appena acquistate, nel baule dell’auto, si è messa al volante. La borsa appoggiata sul sedile del passeggero. Un attimo ed è stata avvicinata da una donna che le ha fatto notare alcune monete sparse per terra: “Sono sue?” le ha domandato con modi gentili. La signora, vittima dell’agguato, si è sporta dall’abitacolo: “No, ora guardo ma non credo siano mie” le ha risposto, girandosi per prendere il portafogli nella borsa. Che però non ha più trovato, sparita senza nemmeno il tempo di accorgersi dell’accaduto. Il complice della donna ha avuto il tempo di aprire (con destrezza) la portiera, arraffare la borsa con tutto il suo contenuto, e darsela a gambe.
Ripresasi dal comprensibile smarrimento, la signora ha cercato di rivolgersi alla donna che l’aveva contatta: anche lei dissoltasi nel nulla. Allarme subito scattato, ma inutilmente: dei due lestofanti non c’era più traccia. Unica possibilità: presentare denuncia ai carabinieri e, con tanta rabbia addosso, rimettersi in coda ai vari sportelli per rifare i documenti amministrativi e bancari. Spariti, manco a dirlo, anche il telefonino e il denaro che la signora aveva con sé.
Si tratta di un episodio che, purtroppo, non pare sia unico e che riaccende i riflettori sulla massiccia presenza di ladri, truffatori, perdigiorno pronti a qualunque impresa pur di fare bottino ai danni della stragrande maggioranza delle persone per bene. Al punto che le loro gesta finiscano addirittura per diventare normalità in un contesto sociale sempre meno sicuro e fonte di irrequietezza. Dentro al quale non è più sufficiente tenere semplicemente gli occhi aperti.