Inclusione e formazione lavorativa per andare oltre la crisi a Lonate

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LONATE POZZOLO –  Inclusione, formazione e mediazione al lavoro, con il fine di stare vicino e assistere chi deve superare una situazione di difficoltà economica. E’ stato presentato ufficialmente ieri 25 marzo a Lonate Pozzolo il progetto “Laboratori sociali-Inclusione attiva” che il Comune ha attuato grazie al finanziamento di Regione Lombardia ottenuto alla fine del 2018, e che si svilupperà fino al 2020 coinvolgendo gli abitanti residenti nelle strutture abitative popolari.

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Il progetto, come aveva già annunciato l’assessore ai Servizi Sociali Melissa Derisi, ha come obiettivo quello di «permettere il reinserimento lavorativo di chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica». Attualmente infatti a Lonate ci sono 113 appartamenti registrati nella categoria delle case popolari, di cui 86 in gestione all’Aler: «il progetto mira a sostenere le situazioni di disagio sia relazionale che economico e si snoda su due fronti: quello dei laboratori sociali e quello dell’inclusione attiva». Ad aver partecipato, oltre naturalmente all’Aler, sono la cooperativa NaturArt, la cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, il CFP di Somma Lombardo, la Promos di Cassano Magnago (che ha anche sede a Vanzaghello).

Formazione e inclusione

Fino a tutto il 2020, grazie ai 229mila euro stanziati dalla Regione, verranno attuate azioni di supporto alla gestione sia delle problematiche interpersonali sia della gestione del bilancio sociale. Nella prima fase, quella dei laboratori sociali, si punterà attraverso anche alle idee ed alla collaborazione degli abitanti delle case popolari, ad identificare spazi comuni da riqualificare con piccoli interventi che avranno l’obiettivo di favorire un miglioramento della permanenza negli edifici popolari. Per quanto riguarda l’inclusione attiva, nella seconda fase, si promuoverà la ricerca di nuove occupazioni anche attraverso la formazione e con progetti individualizzati. I soggetti in età lavorativa che potranno beneficiare di questa azione di formazione professionale potranno essere 56 e potranno percepire anche un’indennità per tutta la durata del percorso formativo che avrà l’obiettivo di far conseguire attestati professionalmente qualificanti e favorire il reintegro occupazionale.

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