Infermiere di famiglia e comunità: 700 pazienti tra Tradate, Arcisate e Laveno

VARESE – Sono quasi 700 i pazienti seguiti dal servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità di Asst Sette Laghi nei tre distretti in cui questi professionisti sono entrati in attività, ovvero Tradate (nella foto), Arcisate e Laveno Mombello. Nel dettaglio si tratta di 257 pazienti a Tradate, 223 ad Arcisate e 213 a Laveno. I dati sono aggiornati al 18 luglio scorso.

Tutti i numeri

A questi numeri ne corrispondono altri, che rendono ancora di più l’idea dell’impatto del nuovo servizio: 1.760 visite domiciliari, 5.636 chiamate telefoniche, per 1.074 ore trascorse accanto ai pazienti e 1.838 ore complessive trascorse al telefono con loro. La squadra al momento si compone di 28 professionisti, infermieri appositamente formati per questa nuova funzione che vuole rappresentare uno dei cardini per una sanità futura che sia sempre più vicina al contesto di vita del paziente e sempre più centrata sull’integrazione sociosanitaria. 11 sono in servizio a Tradate, dove il servizio è attivo dalla metà di febbraio, 8 ad Arcisate, dove è partito il 14 marzo, e 9 a Laveno, dove è partito il 7 marzo. 

Il polo territoriale cresce

«I numeri, in costante crescita, documentano non solo l’intraprendenza dei nostri professionisti e la loro capacità di fare rete con il territorio del distretto, che poi è proprio uno dei tratti distintivi dell’Infermiere di famiglia – commenta il direttore sociosanitario di Asst Sette Laghi Ivan Mazzoleni – ma anche il bisogno che c’era e che c’è del loro intervento, è la conferma della correttezza della strada intrapresa, dei principi fondanti il Pnrr e il relativo DM 77/2022 e la riforma del Sistema SocioSanitario lombardo varata con la L.R. 22/21. Il nostro impegno per potenziare il servizio prosegue, parallelamente allo sviluppo del nostro Polo territoriale: entro fine anno sarà inaugurata l’attività delle Case della Comunità di Varese, Arcisate e Laveno, come da programma. Uno sforzo organizzativo, ma anche di edilizia, non indifferente, ma che trova in questi numeri il migliore sprone per andare avanti con ottimismo». 

Il ruolo dell’infermiere di famiglia e comunità

L’infermiere di famiglia e comunità è un professionista che assicura l’assistenza infermieristica con intensità e complessità di cura differenti a seconda delle necessità, nelle Case della comunità e al domicilio del paziente, con un’impostazione fortemente proattiva nella gestione della salute come nelle attività di prevenzione. Il suo compito principale è infatti quello di colmare l’offerta sociosanitaria nell’ambiente di vita del paziente, coniugando le competenze più propriamente sanitarie con le necessità sociali e sociosanitarie, attraverso interventi educativi, specialistici e di relazione tra paziente, familiari, caregiver, medici di medicina generale, specialisti ospedalieri, assistenti sociali, comuni e terzo settore. L’infermiere di famiglia offre un servizio ampio, che parte da una valutazione multidimensionale, comprensiva degli aspetti clinici, ma anche del contesto familiare e abitativo.

Cura dell’intera famiglia

Gli infermieri di famiglia e comunità non si limitano dunque a dare consigli utili ma, laddove necessario, attivano i servizi che meglio rispondono alle esigenze dei pazienti grazie alla stretta collaborazione con i medici di base, con l’ufficio di piano e i comuni, oltre che con tutte le articolazioni di Asst Sette Laghi e con il terzo settore. Il ruolo dell’infermiere di famiglia, però, come suggerisce il nome, va ancora oltre: partendo dal paziente, questo servizio si propone di prendersi cura dell’intero nucleo familiare, sia intervenendo con indicazioni e prestazioni sanitarie, sia promuovendo la cultura della salute, in termini di prevenzione, corretti stili di vita ma anche di corretto utilizzo dei servizi offerti dal Sistema sociosanitario e sociale integrato lombardo.