La Lega di Somma fa scudo attorno a Barcaro: «Da Calò arroganza o paura»

somma lega risponde calò

SOMMA LOMBARDO – «L’invito a dimettersi a un proprio avversario può essere motivato solo da arroganza. O magari timore?». Da provocazione a provocazione: il direttivo della Lega di Somma Lombardo prende le difese del segretario di sezione, Alberto Barcaro. E risponde a tono all’assessore Francesco Calò (Urbanistica) dopo il suggerimento di allontanarsi dalla macchina comunale, inteso come «un atto di coerenza rispetto a quanto dichiarato il giorno della sua sconfitta elettorale». Una frecciatina, quella lanciata dell’esponente dem, e conseguenza del ricorso presentato dalla Lega al Tar di Milano per ottenere un seggio in più in consiglio comunale. Ora il gruppo del Carroccio alza la voce: «Non si riesce a comprendere come Calò trasformi la politica sommese in soli attacchi personali».

 Serietà istituzionale

Se Calò sosteneva che il tentativo di recuperare una sedia in consiglio fosse «un modo per far vedere ai vertici provinciali che la Lega di Somma è dura e pura», per il Carroccio si tratta invece di «una corretta lettura dei risultati alle urne e di rispetto della volontà degli elettori. Per questo non si capisce tutto il livore espresso dall’assessore». E si torna sulle affermazioni di Barcaro dopo il risultato alle Amministrative del 20 e 21 settembre, che hanno confermato il Bellaria bis: «Ammettere sinceramente la sconfitta è un atto di serietà istituzionale. Il consigliere Caló (“eletto”, forse, con 75 preferenze personali) non può non sapere che le dimissioni sono una seria scelta personale». E arriva la provocazione: «O è arroganza o è timore».

Un accenno alla ciminiera dell’ex Itala

Parole al veleno anche sulle ultime vicende che riguardano l’ex Itala: «In un batter d’occhio, l’assessore passa da una boria assurda – nel richiedere le dimissioni a Barcaro – a un vittimismo incomprensibile, giustificando l’abbattimento della ciminiera con le parole “non è colpa nostra, non lo sapevamo”». Lo spunto giusto per sottolineare che «la politica deve essere solamente opportunità e lavoro per la città. Pensiamo che questo sia condiviso anche dai compagni del Pd di Calò».

Le accuse alla maggioranza

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Botta e risposta. Poi la Lega allunga una mano: «In opposizione abbiamo l’obiettivo di essere una risorsa per questa amministrazione, con critiche e suggerimenti che possano fare migliorare le scelte». Ma accusano la squadra di Bellaria di non coinvolgere abbastanza le parti. L’esempio è «il piano attuativo approvato in giunta la scorsa settimana, che prevede la costruzione di dieci villette in via Mascagni», dicono. «Si tratta, per noi, di un vero e proprio atto di chiusura nei confronti dell’opposizione, che non ha potuto dare il proprio contributo. Quanto approvato non ha avuto la “fortuna” di essere sottoposto alla consultazione della Commissione territorio». E concludono: «Oltre ad avere due visioni opposte sulla conformità di quel piano, ci chiediamo perché non se ne sia voluta condividere la valutazione. Sarebbe stata un’importante occasione partecipativa. Restiamo fiduciosi per il futuro».

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