La lite politica finisce a tarallucci e vino: Antonelli non si tocca

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Matteo Bianchi, Emanuele Antonelli e Nino Caianiello

BUSTO ARSIZIO – Tutto è bene quel che finisce bene. Anche se in politica non è sempre vero. Ma per restare ai fatti, il summit di questa mattina, lunedì11febbraio, ha decretato il “non doversi procedere” nella verifica chiesta in Provincia da Forza Italia dopo alcune, vere o presunte, “fughe in avanti” del presidente Emanuele Antonelli. Proprio nello studio privato di Antonelli, a Busto Arsizio, città dove è sindaco, si sono ritrovati di prima mattina Nino Caianiello, plenipotenziario berlusconiano nel Varesotto, Matteo Bianchi, segretario della Lega e, appunto, Antonelli. Argomento dell’incontro: la collegialità delle decisioni a Villa Recalcati. Con divagazioni sul tema attorno alla tenuta del centrodestra anche a Busto Arsizio.
Per farla breve, chi temeva terremoti politici, peraltro fatti percepire dalla formidabile incazzatura di settimana scorsa dei forzisti verso Antonelli, rimarrà deluso. Ma era scontato, o quasi. Siamo alla vigilia di un doppio appuntamento elettorale, Europee e Amministrative di maggio, qualunque rottura della coalizione si rivelerebbe controproducente in vista delle urne. Al di là di ciò, nemmeno Forza Italia era ed è davvero convinta di mandare il Varesotto (e Busto Arsizio) al voto anticipato: dall’aria che tira ,i benefici elettorali sarebbero tutti e soltanto del Carroccio.

Decisionismo da ridimensionare

Si sta dunque allineati e coperti. Con l’esortazione ad Antonelli di smussare il suo decisionismo, perlomeno di fronte alle decisioni più qualificanti. In questa direzione, confermano a Malpensa24 sia Caianiello sia Bianchi, si è redatta una sorta di road map amministrativa, che veda il coinvolgimento dei rappresentanti dei partiti nei momenti di maggiore sostanza decisionale. Quando, ad esempio, bisognerà definire interventi per le infrastrutture, per il bilancio, per l’ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate, per la struttura organizzativa e degli organici della Provincia, per le questioni idriche e via discorrendo.

Motivi della verifica

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l‘avvio della cittadella per le emergenze, alle Fontanelle di Malnate. Intervento pianificato tra ministero dell’Interno, Regione Lombardia e Provincia di Varese senza che nessuno degli amministratori provinciali sia mai stato coinvolto dal presidente. Una procedura che ha mandato su tutte le furie Forza Italia, convinta che la Lega, con il sostegno di Antonelli, abbia inteso prendersi i meriti dell’ipotizzato intervento. Il nervosismo era però latente da qualche tempo, in virtù o per colpa dell’atteggiamento dello stesso presidente. Forza Italia gli avrebbe imputato alcune dichiarazioni sui giornali a favore del governo gialloverde, prese di posizione finanche entusiastiche per lo sblocco di fondi a favore di Villa Recalcati dopo le ristrettezze dovute alla legge Delrio di riordino delle province, voluta da Matteo Renzi e dal suo esecutivo.
Tutto risolto, dunque? Per il momento pare proprio di sì. Emanuele Antonelli si sarebbe giustificato con la complessa situazione della Provincia, reduce dalla gestione del centrosinistra “che ha lasciato soltanto macerie”. Un contesto oggettivamente difficile che, alla mancanza di risorse, somma la carenza degli organici. Tra le conclusioni del vertice a tre, la decisione di riunirsi periodicamente per evitare fraintendimenti o, meglio, per evitare quelli che Nino Caianiello definisce misunderstanding.

Forza Italia ammicca a Bac

E Busto Arsizio? Avanti tutta con l’attuale esecutivo. “Ci mancherebbe altro” tagliano corto Caianiello e Bianchi. Però con l’idea fatta balenare da Forza Italia di coinvolgere nella maggioranza Busto al Centro, la componente civica che che fa capo al coordinatore Gian Franco Bottini e che ha portato tre consiglieri comunali a Palazzo Gilardoni. L’ipotesi è di aprire un confronto per capire se BaC è disponibile a collaborare “responsabilmente” alla gestione della città, alla luce degli atteggiamenti ondivaghi di alcuni altri consiglieri municipali, peraltro organici o contigui nella forma al centrodestra. L’ostacolo? Il fatto che Busto al Centro si è schierato  alle ultime elezioni con il centrosinistra, addirittura esprimendo il candidato sindaco, Luca Castiglioni. Ma si sa, oggi in politica tutto può valere tutto o niente, a seconda delle circostanze e delle opportunità. Come per la lite in Provincia, nella migliore tradizione nazionalpopolare, si finisce spesso a tarallucci e vino.

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