La nuova ferrovia fa paura ai Ronchi. Come cambierà il Sempione con il T2-Gallarate

Ferrovia ronchi gallarate

GALLARATE – A lanciare l’allarme fu una settimana fa Cinzia Colombo (Leu) svelando le ripercussioni per Gallarate del futuro collegamento ferroviario che unirà l’aeroporto di Malpensa alla linea Milano-Domodossola «L’area di cantiere verrà posta ai Ronchi ed è amplia oltre 15mila metri quadrati, senza contare che l’area all’interno della biforcazione è pari a 24.500 metri quadrati». Ora le sue preoccupazioni diventano anche quelle della Commissione Lavori pubblici/Urbanistica di Gallarate che si è trovata ieri sera a Palazzo Borghi per visionare le carte del progetto. «L’impatto più grosso – ha detto l’assessore Sandro Rech – sarà la modifica del Sempione».

Lo spostamento del Sempione

Così come sottolineato dall’ex sindaco Edoardo Guenzani, l’impatto più evidente dell’opera per i gallaratesi sarà lo spostamento verso sud del Sempione al confine con Casorate e la creazione di un sottopasso per permettere alla nuova ferrovia di intersecarsi con la Linea del Sempione (nella foto in basso). «L’impatto ambientale è forte», ha sottolineato l’ex primo cittadino. «E mancano dei dati di supporto per capire se ne valga davvero la pena. Quanti saranno, per esempio, gli svizzeri che da Briga utilizzeranno questa ferrovia per raggiungere l’aeroporto? E i treni fermeranno a Gallarate? Oltretutto la possibilità di trasportare anche merci in questo progetto è vanificata, perché dalla stazione del T2, per questioni doganali, possono transitare soltanto treni passeggeri».

ferrovia ronchi gallarate

I disagi per i Ronchi

Se già oggi transitare sul Sempione a piedi o in bicicletta è un attentato alla propria vita, con il nuovo sottopasso diventerà praticamente impossibile. Per questo motivo, ha reso noto Rech, Gallarate chiederà come compensazione la realizzazione di un percorso ciclabile in grado non soltanto di bypassare il Sempione, «ma che permetta ai Gallaratesi di andare al Ticino al di là dell’aeroporto». Ma questa non è l’unica preoccupazione per i Ronchi. I tre anni (almeno) di cantiere non fanno dormire sonni tranquilli. «Faremo in modo che gli abitanti dei Ronchi e di Moriggia non si accorgano di nulla», è la promessa di Petrone. «Faremo di tutto affinché camion pieni di terra non attraversino il quartiere dei Ronchi».

Danni all’ambiente e disagi ai pendolari

Il Partito democratico, per voce del capogruppo Giovanni Pignataro, ha ribadito la propria contrarietà, cavalcando lo studio del Politecnico e il parere del Parco del Ticino secondo i quali, senza prima il quadruplicamento della Rho-Parabiago, il nuovo collegamento ferroviario non farebbe altro che immettere ulteriore traffico su una rete già satura. E’ lo stesso pensiero espresso dal segretario cittadino del Pd Davide Ferrari attraverso una nota ufficiale del circolo diramata in giornata: «Collegamento ferroviario T2-Gallarate: lo stop (provvisorio) alla procedura conferma da un lato molti timori espressi da cittadini, associazioni, partiti politici; dall’altro ci dice come la giunta che oggi governa Gallarate, che per bocca del suo assessore all’urbanistica definiva questo progetto ‘opera di pregio’, sia poco attenta al proprio territorio. Non si tratta di ‘remare contro’ ad ogni progetto di infrastruttura o di trasformazione del suolo: in questo caso troppi elementi facevano sorgere anche nei ‘non addetti ai lavori’ dubbi e domande. La posizione del Parco del Ticino e l’analisi Costi/Benefici condotta dal Politecnico di Milano confermano che quest’opera comporterebbe investimenti economici ed ambientali privi di un reale ritorno. A livello locale, quest’opera comporterebbe disagi per un rione, quello dei Ronchi, per il quale non sono state ad oggi previste adeguate conversazioni; mentre l’appesantimento di un sistema infrastrutturale già saturo ci fa temere contraccolpi sull’offerta, già ad oggi non certo eccellente, di servizi per i pendolari gallaratesi».

Ferrovia ronchi gallarate – MALPENSA24