MACCAGNO CON PINO E VEDDASCA – Le forti piogge degli ultimi giorni hanno fatto risalire il livello del Lago Maggiore, che era sceso in modo preoccupante a causa della siccità estiva. Dai 192.62 metri misurati lo scorso venerdì all’idrometro di Leggiuno si è passati ai 194.12 di questa mattina, mercoledì 30 agosto. Le perturbazioni però hanno lasciato anche un altro “regalo”, certamente meno gradito: grandi quantità di legname si sono depositate in riva al lago in diverse località, tra cui in particolare Maccagno (nella foto sopra da Fb – Impegno Civico Mpv) e Luino.
Legname da rimuovere
Non sarà certo un’operazione facile la rimozione di tutto il materiale: ma a livello locale ci si sta già muovendo, come fanno sapere dall’amministrazione comunale di Maccagno con Pino e Veddasca guidata dal sindaco Fabio Passera, che ricopre anche il ruolo di presidente dell’Autorità di bacino lacuale dei laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese. Proprio l’ente con sede a Laveno è infatti all’opera per finanziare un intervento di pulizia straordinaria dei porti attraverso una ditta esterna, specializzata in tali interventi. Opere che hanno un costo importante, considerato che lo smaltimento del legname è oggi considerato rifiuto speciale e di conseguenza va conferito in apposite discariche.
Le tempistiche
«L’evento, dalle proporzioni francamente preoccupanti, non era preventivabile e si stanno quindi reperendo le risorse per finanziare l’intervento (che non riguarda solo Maccagno)», dicono dal gruppo di maggioranza Impegno Civico Mpv. Per le tempistiche non ci sono ancora certezze. «Ci azzardiamo a dire la fine della prossima settimana, perché le incognite in campo riguardano anche la disponibilità di chi deve materialmente operare. Diversa la questione della rimozione del legname delle spiagge, questa invece in carico al Comune». Quindi la risposta ad un quesito molto richiesto dalla popolazione: è possibile prelevare il legname dalla spiaggia, per uso domestico legato al riscaldamento dei camini? Ad oggi la risposta è negativa, ma l’Autorità di bacino ha chiesto a Regione Lombardia una posizione formale, dopo che la norma meglio conosciuta come “Legge del mare” parrebbe aver liberalizzato la raccolta.
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