Il lavoro per ripartire: Varese aiuta le vittime di violenza. 360 accessi in un anno

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VARESE – Dopo la violenza il futuro passa anche dal lavoro. Le donne vittime di violenza fisica, psicologica ed economica trovano nell’indipendenza finanziaria un momento di svolta importante per ricostruire la propria vita. Per questo motivo le istituzioni varesine si sono unite grazie ad un protocollo presentato oggi, venerdì 15 settembre, a Villa Recalcati (nel video qui sotto le interviste). L’obiettivo è accompagnare le donne nell’inserimento lavorativo. E intanto l’attività dei centri antiviolenza cresce nei numeri.


Il protocollo

Con la sottoscrizione del protocollo gli enti firmatari, ossia Provincia di Varese, Comune di Varese (capofila della Rete antiviolenza di Varese) e Comune di Busto Arsizio (capofila della Rete Antiviolenza degli Ambiti di Busto, Gallarate, Saronno e Somma) si impegnano a combattere la violenza di genere e la discriminazione sul lavoro attraverso una serie di azioni mirate che spaziano dalla sensibilizzazione e formazione all’assistenza diretta alle vittime e alla promozione di una cultura di parità di opportunità. L’iniziativa rientra in un progetto di Regione Lombardia, che ha promosso e finanziato la realizzazione presso i centri per l’impiego della Provincia di Varese di interventi finalizzati alla presa in carico delle donne vittime di violenza e discriminazione sul lavoro; al sostegno all’occupazione femminile per il recupero della piena autonomia sotto il profilo economico e lavorativo; alla promozione della parità di genere nel mondo del lavoro.

Formazione e analisi dei bisogni

Le iniziative svolte dalla Provincia per conseguire gli obiettivi del progetto sono costituite principalmente nella formazione di operatori e operatrici dei Centri per l’impiego, in attività finalizzate alla stesura del protocollo d’intervento e in attività di analisi dei bisogni formativi delle donne in carico alla rete e loro coerenza con offerta formativa del territorio. Le attività previste dal protocollo sono destinate alle donne italiane e straniere, con o senza figli minori, vittime di violenza. Ad illustrare il progetto Valentina Verga, consigliera di Provincia di Varese delegata alle pari opportunità; Rossella Dimaggio, assessora ai servizi educativi e pari opportunità del Comune di Varese; Sandro Massi, coordinatore della Rete antiviolenza di Busto Arsizio; Rodolfo Di Gilio, dirigente Area Sviluppo e Sicurezza di Provincia di Varese e Anna Danesi, consigliera di Parità della Provincia di Varese.

I numeri

Rossella Dimaggio ha anche fornito qualche numero sul fenomeno. «La nostra rete ha accolto nell’ultimo anno circa 360 donne e solo questa settimana ne abbiamo prese in carico 4. Se vogliamo leggere in modo positivo questo dato forse vuol dire che le donne hanno preso coraggio e denunciano. Circa 60 hanno preso contatto per iniziare un percorso lavorativo». Hanno inoltre partecipato alla presentazione, condividendo le loro esperienze in merito al percorso che ha portato alla stesura del protocollo, Adelaide Caraci, coordinatrice della rete antiviolenza del Comune di Varese; Emanuela Castiglioni del Settore Lavoro di Provincia di Varese e Lorena Corio, dirigente Servizi alla Persona del Comune di Varese. Terminata la presentazione i firmatari si sono riuniti per un momento di confronto costituendo così il primo tavolo tecnico, come previsto dal protocollo. Per l’occasione erano presenti anche i centri antiviolenza provinciali e gli operatori dei centri per l’impiego formati per la presa in carico delle donne vittime di violenza e di discriminazione sul luogo di lavoro.

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