Legambiente contro lo «scempio» dei pini tagliati a Marnate: «Cattivo precedente»

MARNATE – «Altro che recupero ambientale, l’abbattimento dei pini di Firenze e via Marconi è uno scempio. E un grave danno al patrimonio arboreo pubblico». I circoli di Legambiente di Busto Arsizio e Valle Olona scrivono al sindaco di Marnate Elisabetta Galli per contestare le scelte compiute dall’amministrazione. «Non è stata fatta una valutazione sulle alternative possibili a salvaguardia degli alberi – fa notare la presidente del “Cigno Verde” Paola Gandini – si sarebbe potuto prevedere un allargamento del marciapiede sul sedime stradale». E Flavio Castiglioni, del circolo “valligiano”, fa un video di come sono ridotte ora le vie Firenze e Marconi e rimane basito: «Uno scempio. Inspiegabile».

«Diseducativo e senza visione»

Nella missiva Legambiente denuncia l’intervento non solo come «totalmente carente di una visione di tutela e salvaguardia del verde pubblico», ma anche per la sua natura diseducativa. «Vicino agli istituti scolastici dà un esempio fuorviante e in senso opposto ai contenuti di educazione ambientale che gli insegnanti cercano di trasmettere agli alunni – rimarcano i circoli ecologisti – è un cattivo precedente che potrebbe sollecitare anche privati cittadini ad abbattimenti di grandi alberi perché “tanto lo fa anche il Comune”». Non convincono nemmeno le compensazioni previste: «Insufficienti». Inoltre gli ambientalisti invitano a «tornare sulle proposte di progetto» iniziali, con gli aceri ai posto dei pruni in sostituzione dei pini abbattuti.

La lettera di Legambiente

Sorprende che detto abbattimento sia stato definito dal verbale della giunta comunale n. 128 del 23/12/22 “Recupero Ambientale via Firenze e via Marconi”.
Gli interventi di recupero ambientale sono interventi diretti al miglioramento delle qualità ambientali e paesaggistiche di un’area, mentre l’intervento delle vie Firenze e Marconi ha avuto un obiettivo del tutto contrario. Infatti detto intervento ha comportato la distruzione di esemplari arborei sani e di grandi dimensioni con conseguente perdita di tutti i benefici ad essi connessi quali:
1) effetto di mitigazione delle isole di calore;
2) assorbimento di CO2;
3) assorbimento di polveri inquinanti;
4) riduzione dell’inquinamento acustico;
5) produzione di ossigeno e miglioramento della qualità dell’aria.
Queste considerazioni sui benefici ambientali emergono anche nella relazione introduttiva dell’istituto Mendel di Villa Cortese sebbene, purtroppo, nella seguente relazione di progetto vengano del tutto dimenticate e venga contraddittoriamente proposto l’abbattimento di tutti i 21 grandi Pinus Pinea (persino dei 7 presenti nella parte alta di via Firenze ove lo spazio per continuare la crescita senza creare problemi è ampio e non sussistono ostacoli al transito dei pedoni).
Nella premessa della relazione si legge che sono presenti essenze arboree non autoctone che risultano fuori dal loro contesto ambientale e che generano problemi al suolo pubblico non permettendo un passaggio in sicurezza e, soprattutto, il transito alle persone con difficoltà motorie che utilizzano ausilii.
La considerazione sulla natura non autoctona non ha alcun rilievo e non è una ragione sufficientemente logica da comportare l’abbattimento di alberi. Ricordiamo che non autoctone non significa infestanti e che, a ben vedere, anche l’acero campestre che si vuole piantare in sostituzione ha lontane origini asiatiche.
Inoltre non è stata fatta una valutazione sulle alternative possibili a salvaguardia degli alberi: ben si sarebbe potuto prevedere un allargamento del marciapiede sul sedime stradale. La mancanza di una valutazione delle possibili alternative e lo stato di salute degli alberi abbattuti ci inducono a contestare l’intervento ed a qualificarlo come un grave danno al patrimonio arboreo pubblico.
Non sono assolutamente compensative le ripiantumazioni previste in sostituzione in quanto gli alberi abbattuti avevano dimensioni e capacità di produrre gli effetti benefici di cui sopra non compensabili da nuovi alberi di piccole dimensioni.
È noto che il contrasto al grave problema dei cambiamenti climatici si attua con interventi d riduzione alla produzione di CO2 e con interventi di forestazione. Un intervento come quello realizzato, totalmente carente di una visione di tutela e salvaguardia del verde pubblico, effettuato in prossimità di Istituti Scolastici dà un esempio fuorviante e in senso opposto ai contenuti di educazione ambientale che gli insegnanti cercano di trasmettere agli alunni, oltre che un cattivo precedente che potrebbe sollecitare anche privati cittadini ad abbattimenti di grandi alberi perché “tanto lo fa anche il Comune”.
Fatte queste premesse, contestiamo comunque l’insufficiente compensazione prevista nel progetto: l’entità della perdita e i tempi necessari alla crescita delle nuove piantumazioni potranno essere compensate solo da una piantumazione che sia numericamente doppia rispetto a quella prevista, eventualmente estesa su altre aree di Marnate.
Incomprensibilmente è comparso sulla pagina Facebook “Qui per esserci Marnate” che gli alberi abbattuti verranno sostituiti, non come da relazione Mendel con Acer Campestre, ma con Prunus Cerasifera “Pissardi” detto anche prugna rosa o prugna da giardino ornamentale, varietà autoctona della Persia, che andranno a sostituire i Pinus Pinea abbattuti. Ora, visto che il danno è fatto, si riveda questa scelta e si ritorni sulle proposte di progetto.
Per ultimo, cogliamo l’occasione per invitarvi ad aggiornare e migliorare il Regolamento del verde di Marnate visto che difficilmente si potrebbero applicare le sanzioni espresse ancora in lire.

Per il Circolo Legambiente ValleOlona
Per il Circolo Legambiente BustoVerde
La Presidente Paola Gandini

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