Legnanese senza 10 medici di base. La ricetta di Fdi: incentivi e accessi semplificati

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PARABIAGO – In base al Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia, l’ambito territoriale dell’Asst Ovest Milanese di Parabiago, Cerro Maggiore, Nerviano e San Vittore Olona sarebbe sotto organico di 10 medici di base. Non basta: ogni medico di base avrebbe in media 1.575 pazienti. Una cifra «decisamente al di là» del rapporto ottimale di un medico ogni mille pazienti indicato dall’ultimo accordo collettivo nazionale del 28 aprile 2022, »che rende l’erogazione e la fruizione dei servizi di assistenza medica primaria sempre più complesse sia per i medici sia per i pazienti». È quanto osservato ieri, mercoledì 12 aprile, dal consigliere comunale di maggioranza parabiaghese Giuliano Polito (Fratelli d’Italia).

Polito: «Situazione nota da anni, occorre investire»

«Abbiamo già denunciato questa problematica nell’ormai lontano 2019 – ricorda Polito – quando, con la cessazione dell’attività professionale della dottoressa Cinzia Morea, rimasero senza medico di base circa 1.200 parabiaghesi. In qualità di primo firmatario, fui relatore di un emendamento ad una mozione sottoscritta da tutti i capigruppo consiliari e votata all’unanimità da tutto il consiglio comunale nella seduta del 25 novembre 2020 al fine di sottoporre agli enti preposti, il ministero della Salute e Regione Lombardia, una serie di proposte in merito, imperniate su due parole d’ordine: investimenti e semplificazione».

La “ricetta” di Fdi è così spiegata: investimenti in borse di studio per gli studenti e incentivi economici per i medici di base disposti a lavorare in ambiti territoriali sotto organico, come quello locale; e semplificazione per l’accesso alle Facoltà universitarie di Medicina e per la scelta del proprio medico di base. «La sanità lombarda – chiosa Giuliano Polito – è ancora un’eccellenza in Italia, in Europa e nel mondo. Investiamo nella sanità pubblica, mettiamo i medici di base nelle migliori condizioni lavorative possibili, offriamo un servizio decoroso e degno ai pazienti e ricostruiamo lo stato sociale smantellato dagli ultimi governi».

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