Legnano al freddo. La causa? «Più utenti ma teleriscaldamento meno potente»

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LEGNANOTeleriscaldamento in difficoltà in questo mese di dicembre a Legnano. Ad esempio, nelle aule del liceo “Galileo Galilei”, uni dei 250 edifici serviti, la temperatura è scesa a 14 gradi. Il motivo è che Amga distribuisce una potenza termica «molto inferiore a quella prevista nei contratti con l’utenza» e il Comune ha la responsabilità «quanto meno politica di questo disservizio, sia perché possiede i due terzi del capitale sociale di Amga, sia perché ha affidato ad essa il servizio». È quanto sostiene il consigliere di minoranza Franco Brumana, che ha depositato una interrogazione sugli «inadempimenti di Amga Legnano Spa agli obblighi» contrattuali relativi al teleriscaldamento.

Brumana: «Investimenti ridotti o rimandati»

Le difficoltà ad assicurare temperature adeguate nei giorni più freddi dell’anno vanno attribuite, secondo Brumana, al fatto che «negli ultimi tre anni il teleriscaldamento ha aggiunto alla rete più di 60 nuove utenze, ma non ha potenziato la centrale termica, che risulta costituita da 5 caldaie e 2 cogeneratori. Una caldaia con la potenza termica da 6,46 Mw è stata sostituita con una caldaia di minore potenza, 5,5 Mw. Il progetto di sviluppo del teleriscaldamento prevede l’acquisto di un cogeneratore di 2,5 Mw in sostituzione di un altro, ormai dismesso e inutilizzabile; Amga ha però previsto di comperare questo cogeneratore solamente alla fine del 2023. In definitiva, è aumentata la necessità di calore distribuito e nel contempo si è ridotta la potenza di energia termica, che soprattutto nella mattina è insufficiente a riscaldare le utenze».

Risorse dirottate per salvare Accam?

Il consigliere del Movimento dei Cittadini chiede quindi al sindaco Radice quale sia dall’inizio di dicembre la temperatura dell’acqua calda mandata in rete e se sia rispettato l’art. 10 della convenzione, che prevede una temperatura tra 90 e 110 gradi; perché Amga, a fronte dei maggiori incassi per le nuove utenze, non ha potenziato la sua centrale termica e ha rinviato l’acquisto del cogeneratore alla fine dell’anno prossimo; quali interventi intende compiere per far rispettare la convenzione stipulata dal Comune con Amga e gli obblighi previsti nei contratti di fornitura ai singoli utenti. Ma non basta: Brumana ipotizza anche che «i gravi impegni finanziari assunti e da assumere per il salvataggio di Accam dal fallimento e per la continuazione dell’attività dell’inceneritore di Borsano abbiano provocato la mancanza di risorse per l’adeguamento della centrale termica».

Altra interrogazione sulle mini-tariffe per EcoEridania

Lo stesso consigliere civico torna poi, con un’altra interrogazione, su un tema che riguarda sempre l’inceneritore (oggi di Neutalia) e lo stesso teleriscaldamento: l’incenerimento dei rifiuti ospedalieri e le relative tariffe concordate con EcoEridania. Tariffe che, in base al contratto del 21 giugno 2021, risultano per ogni tonnellata di rifiuti ospedalieri, conferiti in contenitori riutilizzabili, di appena 171 euro per il 2021, 175 dal 1° gennaio 2022, 181 dal 1° luglio 2022 e di 188 euro dal 1° gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2027.

«Per il ritiro e lo smaltimento di questi rifiuti – rimarca Brumana – EcoEridania percepisce un corrispettivo molto superiore, che, per esempio, nell’appalto con la Asl di Bra e di Alba è di 1.100 euro per ogni tonnellata. Nello stesso appalto Ecoeridania ha dichiarato di subire costi per il solo smaltimento dei rifiuti in contenitori riciclabili (esclusi il trasporto, il personale, il materiale di consumo, le spese generali e la sicurezza ambientale) pari al 46,19% cioè a 508 euro a tonnellata, mentre per i rifiuti ospedalieri in contenitori monouso ha dichiarato un costo di smaltimento molto inferiore, pari a 244 € a tonnellata».

«Mancati incassi per più di 20 milioni»

«Se si volesse considerare quale costo di mercato 450 euro/tonnellata, emergerebbe per Neutalia un minore incasso di 262 €/t che, moltiplicato per le 16.000 tonnellate e per i 5 anni previsti previste nel contratto, sarebbe di oltre 20 milioni di euro». Un paradosso ancora più evidente nel momento in cui il costo del gas è molto salito e comporterà «aumenti molto elevati anche dei costi per l’incenerimento dei rifiuti ospedalieri». Di qui la richiesta al sindaco di spiegazioni in merito all’applicazione ad EcoEridania di una tariffa così ridotta.

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