Legnano, commercianti e residenti contro la ciclabile di via 29 Maggio: «Così non va»

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LEGNANO – No alla corsia riservata alle biciclette in via XXIX Maggio a Legnano. Un video diffuso nei giorni scorsi dal sindaco Lorenzo Radice (nella foto, un fermo immagine) ha mandato su tutte le furie alcuni residenti e commercianti della via che, lamentano, «ha bisogno di interventi grossi e importanti, molto più ampi rispetto a una striscia di vernice».

Radice: «Massimo coinvolgimento, nell’interesse di tutti»

Nel video, il primo cittadino ha annunciato gli interventi che l’amministrazione comunale ha in programma «per migliorare la mobilità di Legnano». Fra questi, l’ipotesi approvata in giunta a fine novembre e ora da sviluppare anche sulla base delle rilevazioni dei tecnici da poco concluse in alcune strade della città (oltre a via XXIX Maggio, via Venegoni, via Micca e corso Italia).

«Questi rilievi – spiega Radice – servono a strutturare il progetto definitivo-esecutivo, che sarà proposto ai commercianti e ai cittadini residenti nelle zone interessate, per verificarne la fattibilità e l’impatto sull’economia cittadina. Vogliamo che tutti i cittadini possano muoversi in modo semplice e sicuro per Legnano: per questo stiamo verificando quelle ipotesi che garantiscano un sostanziale mantenimento di parcheggi sulla via XXIX Maggio; a questo si aggiunge la realizzazione di nuovi spazi presso l’ex Pensotti. Il nostro obiettivo – ribadisce il primo cittadino – è il dialogo con tutta la comunità, cercando la soluzione migliore che possa incentivare il coinvolgimento di tutte le parti in causa, contribuendo ad aumentare la sicurezza stradale. Facciamo in modo, insieme, che la strada sia di tutte e tutti, senza pericoli».

Non una pista ma una semplice corsia

Secondo quanto anticipato dal sindaco, in quest’area della città «che presenta particolari criticità» la “bicipolitana” si limiterà ad una corsia disegnata sul lato destro di via XXIX Maggio, «senza andare a toccare i parcheggi, che anzi nel complesso aumenteranno grazie ad alcuni interventi importanti di riqualificazione urbana che si sono realizzati o si realizzeranno più avanti». Tali rassicurazioni, però, non hanno convinto alcuni cittadini che si sono costituiti in un gruppo, e che a breve avvieranno una raccolta firme «per far sentire la voce della via sulla questione della riqualifica».

La via in questione, che dà anche il nome al gruppo (“Insieme per via 29 Maggio”) è la lunga arteria a senso unico che parte dalla piazza del monumento ad Alberto da Giussano e arriva fino a Castellanza. «Sono vent’anni che questa via aspetta interventi seri» rimarcano alcuni rappresentanti del gruppo che comprende residenti e commercianti della via, ma è aperto «a chiunque ha a cuore la questione e a chi vive realmente la via ogni giorno, che siano lavoratori che vengono da fuori città, clienti dell’area e dei negozi del quartiere, legnanesi che semplicemente vogliono partecipare.

Gruppo di cittadini: «Il progetto non risolve i problemi, li peggiora»

«Nessuno di noi – tengono a precisare – è contrario alle bicipolitane. Per dirla tutta, più di una persona fra noi ha comprato casa in una via con una pista ciclabile, ma questo progetto è sommario, incompleto e viene predisposto in modo dannoso per tutti: residenti, abitanti, ciclisti e per la viabilità in generale. Il video del sindaco dà una visione minima, parziale e semplicistica che ha il solo scopo di ridurre a poca cosa la questione. Si è parlato solo di una striscia disegnata per terra e non di quanto presentato in vari incontri con alcuni commercianti. Con l’inversione dei parcheggi da un lato all’altro della strada e l’introduzione della “lisca di pesce” dove ci sono numerosi passi carrai, imponendo interventi che vanno a mettere pressione sulla viabilità e sulla logistica di residenti e commercianti, si ottiene il risultato opposto di quello desiderato».

Le critiche mosse si estendono al metodo adottato dalla giunta sul piano del confronto e della comunicazione. «Perché non si è parlato molto prima con i commercianti di tutti questi interventi? Perché non si sono mossi prima a chiedere di partecipare ad un progetto che si attendeva da venti anni? L’azione dell’amministrazione non può essere cieca e seguire una sua ideologia senza avere concretamente un progetto di riqualifica della zona interessata. In questa maniera – viene ribadito – la si danneggia solamente invece che migliorarla».

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