L’esperto: «Il nuovo PUT di Busto prevede le piazze Garibaldi e Trento pedonali»

busto arsizio piazza garibaldi

BUSTO ARSIZIO – «Piazza Garibaldi chiusa al traffico veicolare e in piazza Trento e Trieste transito limitato sui soli due lati esterni: questo prevede il Piano urbano del traffico». A chiarirlo, a proposito del dibattito intorno alle pedonalizzazioni nelle piazze del centro città, è un esperto in materia amministrativa, l’avvocato bustese Antonio Chierichetti, che sul piano ci ha “messo la testa” in tempi recenti per formulare alcune osservazioni. «È vero che non è un atto di progettazione attuativa – puntualizza l’esperto – ma una previsione pianificatoria molto precisa e di inequivocabile rilevanza. Che avrà effetti, anche sulle attività commerciali, evidenti». Il caso delle pedonalizzazioni delle piazze Garibaldi e Trento Trieste è riesploso dopo che è stata resa pubblica una lettera-appello firmata da un gruppo di 38 commercianti della zona, che ha suscitato una dura replica da parte dell’assessore alla viabilità Max Rogora.

La parola all’esperto

Parole di chiarezza nel dibattito attuale intorno al nuovo Piano Urbano del Traffico di Busto Arsizio, che il Comune dovrebbe approvare in consiglio comunale nel prossimo mese di luglio. Le abbiamo chieste ad Antonio Chierichetti, avvocato amministrativista, che si è recentemente occupato, per ragioni professionali, proprio di questo piano.

Cosa effettivamente prevede per piazza Garibaldi e piazza Trento e Trieste il Piano urbano del traffico del Comune di Busto Arsizio,​ adottato lo scorso 17 dicembre?

Il Piano in aggiornamento, per ora solo adottato, è stato regolarmente pubblicato e dovrebbe, entro breve termine, tornare in consiglio comunale per la sua approvazione definitiva, magari con eventuali modifiche. Ho avuto occasione di esaminare il PUT adottato, che riguarda peraltro tutto il territorio comunale, lo scorso gennaio al fine di presentare delle osservazioni. Nella propria relazione generale il PUT, con riguardo al centro storico di Busto, in merito alle due piazze in questione, prevede espressamente “la chiusura di P.zza Garibaldi al traffico privato e ne consente l’accesso solo alle linee di trasporto pubblico dirette verso sud” e “la chiusura della parte nord-ovest di Piazza Trento e Trieste, costringendo i veicoli a circolare solo lungo due dei quattro lati della piazza”. Si tratta di una previsione pianificatoria molto precisa e di inequivocabile rilevanza.

In concreto, quali potrebbero essere gli effetti conseguenti a tali previsioni del PUT riguardo appunto il futuro assetto di piazza Garibaldi e di piazza Trento e Trieste?

Si tratta di previsioni destinate ad avere effetti molto importanti, a vari livelli. Per il traffico veicolare privato in queste piazze si prevede la chiusura nella prima e una drastica limitazione nella seconda. Certo, il PUT ha natura di atto pianificatorio e non certo di progettazione attuativa ma le conseguenze su quest’ultima saranno determinanti.​ In particolare il PUT deve essere inteso come “piano di immediata realizzabilità”, con l’obiettivo di contenere al massimo – anche mediante interventi di modesto onere economico – le criticità della circolazione.​ Analogamente potremmo pensare, in senso lato, a quanto avviene, per esempio, in materia urbanistica, con il più noto Piano di Governo del Territorio (PGT), al quale poi seguono i progetti dei singoli interventi edilizi i quali, per essere assentibili, devono però risultare conformi alla pianificazione in vigore. Del resto la necessaria armonizzazione tra PUT e strumenti urbanistici, in primis il PGT, si realizza proprio anche attraverso la verifica che le trasformazioni del territorio, le modifiche di destinazione d’uso ed in generale l’attuazione delle opere previste dagli strumenti urbanistici – qualora generino od attraggano traffico – siano compatibili con gli indirizzi del PUT. Gli effetti anche sulle attività commerciali sono evidenti.

Come valuta questa previsione del PUT di Busto in merito alle due piazze al centro del dibattito?

Come per ogni scelta di pianificazione anche nel caso delle previsioni​ di un PUT ci sono nel contempo soggetti favorevoli e altri contrari, in base ai propri diversi interessi e aspettative. Obiettivamente ritengo rilevante, per l’interesse pubblico e generale, finalizzare il PUT di una città come Busto verso soluzioni in grado di migliorare comunque l’accessibilità e la mobilità urbana, senza ridurre le condizioni d’uso attuali delle varie tipologie di utenze e di veicoli, inclusi quelli privati. Perché una città possa crescere deve infatti essere attrattiva, anche dal punto di vista economico e quindi è indispensabile che rimanga fruibile ed accessibile. Una questione di metodo di fondamentale importanza nelle attività di pianificazione come il PUT, sia sul piano legale che sostanziale, è in ogni caso la valorizzazione del confronto tra amministrazione pubblica e operatori privati, attraverso soprattutto le associazioni di categoria, ricorrendo agli strumenti di partecipazione ai procedimenti amministrativi che, peraltro, la vigente legislazione già prevede.

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