L’inquinamento di Malpensa si monitora con il muschio: l’idea degli studenti

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MALPENSA – Quanto inquinamento chimico produce un aereo in fase di decollo e atterraggio? Quanto la presenza di Malpensa impatta sull’aria che si respira nei territori circostanti? Questioni che interessano le amministrazioni locali certo, ma che coinvolgono tutti i cittadini. E fra questi, sono stati gli studenti della scuola Betlem di Gallarate a progettare un innovativo, ecologico ed economico sistema di monitoraggio dell’inquinamento dell’aria. Per provare a dare una risposta ad una situazione che riguarda anche loro.

Mappaggio del territorio

In occasione della Settimana della Scienza di Gallarate che inizia domani 14 marzo e che quest’anno ha come tema proprio l’ecosostenibilità, i ragazzi della scuola secondaria di I grado hanno lavorato sul territorio di Malpensa per monitorarne l’inquinamento causato dagli aerei.  È stato mappato tutto il territorio sorvolato dagli aerei secondo le “rotte di decollo” e progettato il posizionamento di novanta cassette di muschi sui più alti tetti degli edifici pubblici e privati, numerate secondo il sito che le contiene. Il muschio è stato scelto perché non ha radici, ma assorbe e filtra attraverso le foglie quanto si trova nell’aria che è necessario al suo sostentamento. Una volta posizionate le cassette contenente il muschio, secondo il progetto, esse vanno sostituite ogni 30 giorni e analizzate: il posizionamento, la sostituzione mensile e l’analisi del muschio delle cassette continua per un anno. Il datoche ne risulta, non solo indica il livello d’inquinamento chimico che dall’alto è, per caduta, arrivato al suolo, ma lo indica sia in relazione al maggiore o minore numero di decolli per mese che in relazione alla singola porzione di territorio mappato. Gli alunni delle cinque classi della Scuola Primaria hanno invece confezionato, una per classe, le cassette di muschio come esempio concreto del sistema di rilevamento progettato. Il tutto svolto con attrezzature green e dai costi irrilevanti. Il programma di progetto è stato infine esposto tramite un video tradotto in lingua inglese, tedesca, russa e spagnola e sarà visionabile al Betlem per tutta la durata della settimana della scienza.

Plastico dell’aeroporto

L’auspicio di Gianni Scapellato coordinatore delle attività dell’istituto, è che il progetto dei ragazzi venga preso come spunto per approfondimenti maggiori, e che il video che lo illustra venga proiettato all’interno dell’aeroporto di Malpensa, dove, al termine della Settimana della Scienza, sarà esposto l’altro progetto dei ragazzi del Betlem, ovvero il plastico in 3D dello scalo realizzato sotto la guida di Romina Bellora, docente di Storia dell’Arte e Tecnologia, e Davide Conti, responsabile del laboratorio di Aeronautica, che spiegano come sia stato necessario circa un mese per portare a termine il lavoro. Il modellino, in scala 1:2000, rappresenta tutto il territorio di Malpensa, includendo quindi anche la 336, le piste di decollo e atterraggio, e le riproduzioni in scala dei due Terminal, della Cargo City e della torre di controllo oltre che degli stessi aeromobili: un progetto che rappresenta l’aeroporto in tutto e per tutto e per questo Sea ha deciso di accoglierlo nello scalo per renderlo visibile anche ai passeggeri.

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