L’iridato Baroncini: “Trek Segafredo ambiente perfetto per crescere”

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Filippo Baroncini

Filippo Baroncini si affaccia al mondo del professionismo dopo aver conquistato nello scorso mese di settembre il titolo mondiale Under 23. «Quella è stata una giornata speciale. Quando ho attaccato mi sono sorpreso di essere rimasto da solo. Ricordo che pensavo solo di dover andare il più veloce possibile, perché di opportunità come queste, non ce ne sono troppe nella vita. E le devi prendere».

Dopo la popolarità e gli impegni che quel titolo iridato gli hanno portato, nella sua prima stagione alla Trek-Segafredo Filippo non vede l’ora di essere semplicemente un giovane professionista, senza grandi aspettative e senza obblighi che non siano il correre al meglio. «Non vedo l’ora di avere più tranquillità per me, di correre sempre libero, senza pensare, senza pressioni, niente. È questa tranquillità mi ha aiutato a diventare un campione del mondo. Per me questo è un nuovo mondo e il team building è la cosa principale, serve per imparare dai ciclisti più esperti».

I giovani corridori della Trek Segafredo, sono sette ad avere meno di 23 anni, hanno possibilità che in altre squadre potrebbero non avere. «Ho visto come lavora Trek-Segafredo con i corridori più giovani e ho visto che lo fanno davvero bene. Studiano un programma che penso sia perfetto».

Filippo si definisce un tuttofare con la predisposizione per le salite brevi e ripide, ma sta lavorando per crescere e «quindi non ho limiti». E ancora: «È una grande emozione per me vedere i miei amici, i miei genitori, la mia ragazza, tutti ripagati per il lavoro che hanno svolto in questi anni accanto a me. La famiglia non mi ha mai stressato, anzi mi ha sempre sostenuto e mi ha dato tranquillità».

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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