Lonate, indagini della Finanza in Comune? Il sindaco smentisce: «Nessun riscontro»

LONATE POZZOLO – «I presunti fatti, riferiti sulla base di voci, non trovano agli atti riscontro di protocollo che possa formalmente costituire la declarata fonte delle informazioni». Taglia corto, il sindaco di Lonate Pozzolo, Nadia Rosa. In consiglio comunale, lo scorso 27 aprile, ha risposto così all’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Claudia Fraccaro. La richiesta, delicata, era di avere «chiarimenti in merito a notizie sulla presunta attività di indagine della Guardia di Finanza, che vede il coinvolgimento di dipendenti del Comune».

Le richieste di chiarimento

«Girano voci – ha sottolineato in premessa il consigliere d’opposizione – di un’indagine della Guardia di Finanza per presunti ammanchi erariali riguardo a sanzioni non riscosse da parte dell’Unione», sottolineando che «da quanto appreso pare che siano coinvolti alcuni dipendenti del Comune prima in servizio all’Unione». Informazione che, dice, «sono trapelate da membri della stessa giunta». E che «ormai sono note a diversi ambienti, comunali ed extra-comunali». In riferimento agli atti, poi, ha aggiunto che «risulta, nel 2017, una segnalazione dell’ex comandante all’Unione per presunte irregolarità nella gestione delle multe da parte dei suoi predecessori. E, a quanto pare, riguarda anche i primi anni del mandato di questa amministrazione». Aggiungendo inoltre che «è doveroso da parte del sindaco, sicuramente al corrente della vicenda, rendere edotta la cittadinanza quanto a sua conoscenza, nel rispetto della privacy». Con il commento: «Per l’ennesima volta l’amministrazione preferisce tacere davanti a fatti concreti, probabilmente per nascondere le inefficienze e responsabilità».

«Nulla a protocollo»

Netta la risposta del primo cittadino. «Mi interfaccio, in qualità di sindaco, non con voci di corridoio, al fine di esaudire vere o presunte curiosità. Ma attendo, come precisato, una nota formale agli atti e protocollata». Da qui, il suggerimento: «Se Fraccaro ha informazioni suffragate da atti a cui avesse legittimo accesso, a queste dovrebbe riferirsi. Si ribadisce che al protocollo dell’ente nulla si rileva in tal senso». E ancora: «Da consigliere comunale – e non da privato cittadino – mi attendo da lei doveroso riscontro favorevole. Visto che, più volte, in sede consiliare, proprio lei ha espresso a me, come sindaco, l’esigenza primaria di correttezza dell’azione amministrativa e di trasparenza».

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