Lonate, Rosa: «Non c’è ironia, ma solo intimidazione». E Fraccaro pubblica la lettera

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LONATE POZZOLO – «Una lettera anonima, dal contenuto pesantemente e gravemente diffamatorio, non può mai essere considerata “ironica” nella forma o nel contenuto». Botta e risposta. A parlare, questa volta, è il sindaco di Lonate Pozzolo, Nadia Rosa, che senza mezzi termini replica alle recenti dichiarazioni di Claudia Fraccaro, consigliere d’opposizione, eletta nel 2018 con Forza Italia ma ora seduta sui banchi di minoranza da indipendente. Entrambe – come altri amministratori comunali – nei giorni scorsi hanno ricevuto la missiva «intimidatoria e diffamatoria», così come è stata definita dal primo cittadino, portando molte figure istituzionali del territorio a mostrare sostegno nei loro confronti, attraverso una serie di messaggi solidali. Ma se a Fraccaro sembra che «si stia davvero esagerando» perché «nella lettera non c’è alcuna minaccia», per Rosa la situazione è ben più grave, a fronte di quanto si sa attorno alla presenza della ‘ndrangheta in paese, per la quale sono scattate inchieste giudiziarie e clamorosi arresti. «Ribadisco di non aver mai definito il contenuto minaccioso, ma di aver denunciato il gesto per le sue modalità. Non è normale che si pensi che un fatto del genere ricada nell’ordinario».

Lo ribadisce: «Un gesto intimidatorio»

Rosa insiste sulle modalità del fatto, da interpretare in un solo modo: «Se questa lettera viene recapitata alle abitazioni private del sindaco e dei consiglieri comunali, oltre a essere inviata anche ad altri soggetti più o meno collegati al Comune, nonché ad alcuni organi di stampa, non può che essere definita come un gesto intimidatorio». Una risposta netta a quel «dire che in tale lettera vi siano delle minacce non è corretto», postato da Fraccaro. Che aveva poi aggiunto: «Anzi è un messaggio che crea paure ingiustificate e disinformazione». Insomma, Fraccaro si «dissocia da questa interpretazione e da questo vittimismo ingiustificato». I passaggi della lettera sono addirittura rimati e letti in chiave ironica, tanto che il mittente è stato ribattezzato dal consigliere come “l’anonimo poeta”. Ma Rosa non ci sta.

Accuse pesanti

In ogni caso, il sindaco continua a porre l’attenzione sul contenuto della missiva anonima, che «non è solo quello fatto trapelare dal consigliere Fraccaro». Anzi, «ci sono accuse ben più pesanti dell’essere definita “tonta”, come avvenuto nel suo caso». E incalza, premendo sulla gravità reale della situazione: «Tutti coloro che l’hanno ricevuta hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine». Ora le indagini sono in corso, per identificare l’autore di quelle parole: «Sono fiduciosa che questo avvenga a breve». Sì, perché una cosa deve essere chiara: «La denuncia è stata presentata alle forze dell’ordine (che ne hanno ricevute almeno una quindicina ad oggi) e soprattutto resa pubblica perché, come già detto, ogni offesa, diffamazione, intimidazione o minaccia verrà sempre da me denunciata».

«Non ascolto quattro mafioselli di provincia»

Anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Luca Perencin, prende posizione. «La solidarietà arrivata è per il gesto, non per il contenuto», scrive sui social. «Anche se il contenuto può essere in parte “goliardico” e offendere più o meno alcune persone, rimane la gravità del gesto. E anche se fosse arrivato un foglio bianco, penso che rimanga intimidatorio e grave, subdolo e inquinante». In sostanza, si tratta di un passo falso di fronte a «quella normalità che tutti, ma proprio tutti, stanno cercando di ristabilire in questo paese». E garantisce: «Non mollo di un millimetro. Questi atti mi fanno capire che, nonostante i mille dubbi che quotidianamente mi pongo sul mio lavoro, sono nella direzione giusta». Conclude così: «Accetto ogni confronto, ogni critica e perfino gli insulti, se vengono fatti in tutta trasparenza. Senza nascondersi dietro l’anonimato, e magari nelle sedi opportune. Di certo non posso, non devo, e non darò ascolto a quattro mafioselli di provincia. Permettetemi la battuta: che nemmeno sanno scrivere in rima».

La lettera pubblicata da Fraccaro

Nel frattempo, a riprova di ciò che sostiene, Fraccaro oggi, 19 novembre, ha anche pubblicato la lettera, sbianchettando i nomi dei protagonisti. «Ognuno avrà la capacità di interpretarne il senso – dichiara ora il consigliere di minoranza – e chiaramente risulterà evidente che in nessuna frase vi è alcun contenuto intimidatorio o minaccioso. Sembra che il poeta sia assolutamente dalla parte della legalità, seppur con illazioni calunniose ma anche a volte scherzose». E su Lonate, in qualità di paese, aggiunge: «C’è ancora molto da fare per raggiungere la quiete totale, occorre che venga sradicato il pensiero malavitoso che ancora serpeggia tra alcuni che non mostrano apertamente e con forza di dissociarsi dalla ‘ndrangheta e da ogni comportamento violento e prevaricatorio. Per questo occorre collaborare con le forze dell’ordine e mettere in campo ogni attività volta a combattere ogni attività violenta e mafiosa e nel contempo adottare comportamenti volti alla rivalutazione del nostro territorio».

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Lonate, Fraccaro: «Nella lettera non ci sono minacce. Vittimismo ingiustificato»

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