Luci accese dove non serve e spente dove serve. Sprechi e paradossi a Busto

BUSTO ARSIZIO – Luci accese di giorno dove non serve, luci accese di notte dove non serve. Istantanee che arrivano dalla stazione “centrale” FS e da piazza Trento e Trieste. La hall dello scalo ferroviario di piazza Volontari della Libertà con la lampadine accese in pieno giorno e il portone sbarrato dell’Istituto scolastico in pieno centro città da cui spuntano le luci accese in piena notte.

Spreco e paradosso

In entrambi i casi, ma denunce analoghe di tanto in tanto arrivano anche da altri luoghi della città, sono senza dubbio sprechi che fanno a pugni con la crisi energetica in atto, che sta mettendo in ginocchio le famiglie e le imprese con il caro bollette e che rischia di farci passare l’inverno al freddo per le conseguenze della situazione internazionale aggravata dalla guerra in Ucraina. Ma anche paradosso, se pensiamo a tutte le strade della città che lamentano il buio per la presenza dei lampioni spenti nel momento in cui il nuovo gestore A2A sta completando la “rivoluzione” dell’illuminazione pubblica con la sostituzione dei pali della luce e delle lampade a Led.

La nuova gestione

Una transizione che, tra ritardi nella realizzazione dei lavori (il sindaco Antonelli in consiglio ha garantito che per la fine di settembre dovrebbe essere tutto finito) e polemiche varie – lampioni di Richino Castiglioni ma non solo – è stata per ora tutt’altro che in discesa.

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