Luino, minacce e umiliazioni tra le mura di casa: 45enne condannato a 3 anni e 8 mesi

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LUINO – L’ossessione per il controllo sugli spostamenti della moglie, le continue litigate tra le mura di casa, con insulti irripetibili e minacce, anche di fronte al figlio piccolo. Alla fine la giustizia ha presentato il conto al 45enne di Luino finito a processo per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione.

I risarcimenti

Così ha deciso il Tribunale di Varese, che ha inoltre stabilito un risarcimento di 15mila euro per il figlio dell’imputato, e di 10mila per l’ex coniuge 37enne. La potestà genitoriale dell’uomo è stata sospesa per 7 anni e 4 mesi. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna ancora più severa: 7 anni di reclusione.

Temeva un’aggressione con l’acido

Le litigate all’interno della famiglia erano all’ordine del giorno, stando a quello che hanno raccontato durante il dibattimento alcuni vicini di casa della coppia, tra cui una donna che dalla 37enne aveva ricevuto una confidenza riguardante la sua paura di subire un’aggressione con l’acido, sommata all’ansia per la sicurezza del suo bambino.

«Non rivedrai più tuo figlio, sei una donnaccia, non meriti niente». Queste alcune delle frasi che l’uomo avrebbe pronunciato e che sono state riportate nel corso del processo dai testimoni ascoltati davanti ai giudici del collegio.

L’arresto fuori dalla chiesa

Il 22 gennaio scorso Il 45enne era stato arrestato dai carabinieri nei pressi della chiesa di Voldomino, frazione di Luino. I militari dell’Arma lo stavano monitorando per via delle tensioni familiari da cui erano già scaturite delle querele a suo carico. Quel giorno stava violando il divieto di avvicinarsi all’ex coniuge, che frequentava la chiesa per la messa domenicale. Un gesto che gli è costato, oltre alla violazione della misura restrittiva, anche la denuncia per atti persecutori.

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