Luino, maltrattamenti in famiglia: «Non rivedrai più tuo figlio». Il processo

LUINO – Violenza psicologica tra le mura di casa, atti persecutori fuori. Combinazione che ha messo nei guai un 45enne, denunciato per maltrattamenti e poi arrestato, lo scorso gennaio a Luino, per stalking e per aver infranto il divieto di avvicinamento alla ex moglie, presentandosi sul sagrato della chiesa dove la donna era solita recarsi per la messa domenicale.

Il processo

Donna che è oggi parte civile nel procedimento per i maltrattamenti, subiti – secondo le accuse – quando la coppia viveva ancora insieme, e poi anche al termine della relazione, quando l’uomo avrebbe rifiutato di accettare la fine di quel rapporto.

I litigi e gli insulti

Voce alta, urla. «Succedeva tutte le settimane, ma non mi sembrava nulla di preoccupante», ha spiegato davanti ai giudici una vicina dell’ex coppia. Le preoccupazioni arrivarono però il giorno in cui l’uomo, a relazione già finita, si presentò in cortile e – stando alla ricostruzione della Procura – si attaccò al citofono, urlando frasi irripetibili nei confronti della donna.

Il fratello della persona offesa

Più incisivo, rispetto al quadro accusatorio, il fratello della persona offesa: «Appena mia sorella usciva di casa, anche solo per fare la spesa, lui partiva con le telefonate. Ha subito parecchio».

La minaccia

Tra le paure della donna, anche quella di fare una brutta fine e di essere aggredita con l’acido. L’ex un giorno, dopo gli insulti, l’avrebbe messa in guardia: «sei una donnaccia, non meriti niente. E non rivedrai più tuo figlio».

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