L’ultima panzana di Radice & C. sul Pgt di Legnano

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LEGNANO – Alla conclusione della discussione dell’adozione del nuovo Pgt (nella foto), il sindaco di Legnano non ha resistito alla tentazione di profferire un’ultima panzana. Con tono solenne e con atteggiamento orgoglioso ha definito nientemeno che “coraggioso” il rifiuto di riproporre nel nuovo Pgt le schede che nel vigente Pgt disciplinano le aree dell’ex ospedale e dell’ex caserma. Ha poi proclamato: “Scegliere di togliere alla speculazione edilizia l’ex ospedale e l’ex caserma non è una scelta da poco”. Non ha detto chi fossero gli speculatori edilizi, che erano in agguato e contro i quali avrebbe compiuto questo gesto audace. 

Per consentire di apprezzare appieno il suo ardimento è bene che si sappia che questi potenziali arraffatori sono nientemeno che l’Asst, cioè la Regione, proprietaria dell’ex ospedale e il Demanio militare proprietario della ex caserma. Entrambi sono enti pubblici che non possono essere considerati speculatori.

Nessuna speculazione evitata, ma tante regalie

Il vantato coraggio non è stato esercitato purtroppo nelle scelte del Pgt, che hanno beneficiato le proprietà di alcuni grandi aree, aumentandone enormemente il valore e consentendo edificazioni spropositate e ingiustificabili con il pubblico interesse. Nell’ambito di trasformazione della Franco Tosi sud è stata concessa l’edificazione di ben 120.000 metri cubi, pari al 20% in più della volumetria di tutti gli edifici residenziali della Cantoni.

Nella Manifattura è stata prevista la possibilità di costruire un grattacielo al centro del prezioso complesso di archeologia industriale. In via Liguria è stata prevista in un’area boschiva la realizzazione di un centro commerciale di 17.500 mq e nel vicino prato l’installazione di un parco fotovoltaico di più di 90.000 mq.

Penalizzati i cittadini meno abbienti

Nell’area dell’ex ospedale, che il prode sindaco dice di avere sottratto alla speculazione, il vituperato vigente Pgt prevedeva la suddivisione in tre lotti. Uno di questi riguardava la parte più antica che doveva essere destinata a servizi sociali e sanitari. Un altro, posto al centro, era destinato a parco pubblico e nel terzo lotto era prevista solamente l’edilizia convenzionata o l’edilizia residenziale pubblica per soddisfare il bisogno dei cittadini meno abbienti di comperare abitazioni a prezzi calmierati o di prenderle in locazione a canoni ridotti. Si trattava quindi di destinazioni esattamente opposte a quelle speculative.

Il coraggio del sindaco e della sua maggioranza manifestato nel respingere l’emendamento, che riproponeva le previsioni dell’attuale Pgt, è consistito solamente nel disprezzare l’esigenza sociale di case a basso costo.

Franco Brumana

Movimento dei Cittadini

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