Legnano cambia Pgt. Radice: «Faremo ripartire una città a lungo imbalsamata»

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LEGNANO – La città del Guerriero ha un nuovo Piano di governo del territorio (nella foto, una delle pagine). Si è infatti conclusa nella serata di ieri, martedì 5 dicembre, la maratona consiliare per la sua approvazione. Esaurito l’esame delle decine di emendamenti presentati dalle opposizioni, quasi tutti respinti dalla maggioranza salvo qualche modifica di natura strettamente tecnica, la giunta Radice tira dritto per la sua strada su ogni contenuto del Piano, compresi quelli più contestati dalle minoranze: dai nuovi centri commerciali al parco fotovoltaico in via Liguria, dalle demolizioni nell’ex Manifattura agli insediamenti residenziali previsti in alcune delle aree industriali dismesse. I voti favorevoli al Pgt sono stati 13, quattro quelli contrari (assenti al momento del voto gli altri consiglieri).

«Nel dibattito parole e scene fuori luogo»

«Oggi non è un punto di arrivo – ha osservato il sindaco Lorenzo Radice prima del voto finale – ma di partenza rispetto a tutto quello che dobbiamo fare per far vivere questo Piano. Sono state usate parole troppo forti e abbiamo visto scene troppo forti, respingo fortemente anche l’espressione usata questa sera di “violenza democratica” da chi ha interrotto qualche sera fa un pubblico servizio, cioè questo stesso consiglio».

Radice ha difeso l’operato dell’assessore Fedeli come del presidente dell’Aula Silvestri, autosospesosi dai lavori per una questione di incompatibilità con il Pgt in esame. «La discussione è stata lunga e ampia. Ho visto molto furore ideologico e questo fa male. Questo non è il posto per fare battaglie di religione, dovrebbe essere un luogo di confronto fra idee e visioni di città. Saremo giudicati in base ai risultati che abbiamo promesso. Mi space rilevare che anche stavolta una parte delle minoranze, non avendo argomenti, si rifugia sul piano della procedura o nell’abbandono dell’Aula. Avrei voluto un confronto diverso. Esiste un lavoro dentro e uno fuori dall’Aula: mi piacerebbe che fuori da essa si tornasse a parlarci».

Stop alla speculazione edilizia

Venendo alle «cose belle», il primo cittadino ha ribadito le parole chiave “flessibilità, rigenerazione e sostenibilità”. «Questo – ha aggiunto – è un Pgt che vuole far ripartire la città, non imbalsamarla. La tempistica non è fretta ma velocità. In passato sono stati sviluppati zero ambiti di trasformazione. Legnano ha tutte le carte in regola per non essere più una mite città di provincia, ma una città polo di una delle regioni più ricche e più forti d’Europa.

«Diciamo sì alle piccole botteghe di quartiere e di vicinato, diciamo stop alle grandi superfici di vendita. Non aggiungiamo 80.000 metri quadri di commercio, ma ne stiamo togliendo 160.000. Rigeneriamo attraverso la tutela della storia e la Manifutura ne è l’esempio. Caserma e ospedale sono due esempi molto coraggiosi in cui sottraiamo questi spazi alla speculazione edilizia, nella direzione della città polo. Non so se con questo Pgt passeremo alla storia di Legnano, di certo lo faremo per i prossimi 4-5 anni».

Stasera nuovo consiglio comunale

Il consiglio comunale tornerà a riunirsi questa sera, mercoledì 6, con un nuovo ordine del giorno a partire dal bilancio di previsione e dall’aggiornamento del Dup-Documento unico di programmazione. In discussione, fra l’altro, i parcheggi per i disabili (con una interrogazione e una mozione della Lega) e la convenzione fra i comuni di Busto Arsizio, Legnano e Castellanza per l’espletamento di alcuni servizi di polizia locale.

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