M5S: «Il Campus, fallimento di Antonelli. La recinzione un’operazione elettorale»

BUSTO ARSIZIO – «Doveva essere un’opera simbolo sbandierata per anni dall’amministrazione, invece si sta trasformando in un fallimento». Il Campus sportivo di Beata Giuliana, ancora uno scheletro nonostante le promesse di avvio dei lavori ormai da mesi disattese, finisce nel mirino di Claudia Cerini, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, che si presenterà alle elezioni nella coalizione di centrosinistra guidata da Maurizio Maggioni. «Il progetto è in stallo e l’area è incolta e abbandonata».

Il sopralluogo

Eppure, fa notare Cerini, «dalla Provincia di Varese, sempre a guida Antonelli, arriva un finanziamento di 300mila euro per recintare e sistemare l’area». Alla candidata pentastellata, in sopralluogo sull’area di via Minghetti, sorge un dubbio: «Con quale giustificazione la Provincia devolve questi soldi al Comune di Busto Arsizio? – si chiede – Il progetto sembra in stallo, non c’è una tempistica certa, e forse si andrà per vie legali e un Ente pubblico elargisce soldi a fondo perduto in questo modo?». La risposta di Claudia Cerini è una sentenza nei confronti dell’amministrazione Antonelli: «Sembra tanto un’operazione puramente elettorale, fatta con i soldi dei contribuenti, per nascondere alla vista dei cittadini di Busto Arsizio quello che doveva essere un’opera simbolo sbandierata per anni dall’amministrazione e che si sta trasformando in un fallimento».

La nota del Movimento Cinque Stelle

L’ultimo capitolo della saga del Campus di Beata Giuliana riguarda un finanziamento di 300.000 € stanziati dalla Provincia di Varese al Comune di Busto Arsizio per sistemare e recintare l’area del futuro “parco dello sport” dove oggi sorge solo lo scheletro di un palaghiaccio voluto dall’ex presidente della Provincia Marco Reguzzoni.
Ripercorriamo la storia di questo progetto:
nel 2007 la Provincia firma una convenzione con il Comune di Busto Arsizio per la realizzazione di un parco dello sport a Beata Giuliana e successivamente viene avviato il progetto per un palazzetto del ghiaccio, costato 3 milioni più altrettanti anticipati dalla Provincia al comune di Busto per proseguire i lavori.
Nel 2011 la società STEDA, affidataria dell’appalto rinuncia ai lavori e lascia un edificio allo stato embrionale con le sole strutture realizzate.
Nel 2017 un nuovo bando vinto da Vip Immobiliare che prevedeva la realizzazione del palaghiaccio, di una seconda pista coperta, di un ristorante, una struttura commerciale, una dedicata alla medicina dello sport e un campo da rugby/football americano con tanto di tribuna e spogliatoi. viene annullato per una falsa fidejussione presentata al comune.
Si cambia progetto e Antonelli immagina di portare a Beata Giuliana il palaginnastica per la Pro Patria che oggi si allena in spazi non adeguati. La stima delle opere passa da 15 a 22 mln di euro in project financing, due palazzetti, uno polifunzionale che potrà essere utilizzato per il pattinaggio d’inverno e uno dedicato alla ginnastica per dare una casa alla Pro Patria Ginnastica, una piazzetta e un ristorante.
A luglio 2019 la Noka service srl presenta, insieme ad Acquaverde Costruzioni una proposta di progettazione esecutiva, realizzazione, manutenzione, conduzione e gestione funzionale ed economica dell’impianto sportivo denominato Campus Beata Giuliana.
Nel 2020 il bando viene vinto dall’unico raggruppamento di imprese partecipanti, capitanato da Noka Service srl. La nuova stima delle opere arriva a 36 milioni (di cui 4,5 dovrebbero essere stanziati dal Comune) e comprende palaghiaccio (con pista supplementare d’allenamento), palaginnastica, palestra di
roccia, studi medici e di riabilitazione, spazi commerciali».
Da allora ad oggi: si defila Acquaverde Costruzioni, mentre Isol Sistem sostituisce Noka service come capofila e, nonostante l’ottimismo mostrato da sindaco e dirigenti, che prevedono l’avvio dei lavori per aprile 2021, tutto rimane fermo.
Fino ad arrivare al mese di luglio di quest’anno dove, a fronte di nessun intervento ancora avviato il sindaco Antonelli dichiara di voler passare a vie legali mentre dall’altra parte l’amministratore di Noka service, Stefano Perboni, dichiara non esserci tutte le condizioni per procedere.
Arriviamo quindi ad agosto con l’ultima sorpresa come si legge dalla stampa, un finanziamento della Provincia (sempre a guida Antonelli) di 300.000 euro per recintare e sistemare l’area.
Da un nostro sopralluogo l’area appare oggi incolta e abbandonata, però ci chiediamo: con quale giustificazione la Provincia devolve questi soldi al Comune di Busto Arsizio? Il progetto sembra in stallo, non c’è una tempistica certa, e forse si andrà per vie legali e un Ente pubblico elargisce soldi a fondo perduto in
questo modo?
Sembra tanto un’operazione puramente elettorale, fatta con i soldi dei contribuenti, per nascondere alla vista dei cittadini di Busto Arsizio quello che doveva essere un’opera simbolo sbandierata per anni dall’amministrazione e che si sta trasformando in un fallimento.

Claudia Cerini – M5S Busto Arsizio

Campus di Beata Giuliana, zero certezze. Antonelli: «Se non partono, vie legali»

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