Dalla Provincia 300 mila euro al Comune per recintare il Campus che non c’è

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BUSTO ARSIZIO – La Provincia di Varese dà al Comune di Busto 300 mila euro per la sistemazione dell’area e per la realizzazione della recinzione del Campus di Beata Giuliana. Insomma, non si sa quando partirà il primo colpo di ruspa del mega cantiere. E non si sa nemmeno se il Campus prenderà forma come prospettato dal mega project financing. L’unica cosa certa al momento è che verrà recintato.

Il mistero continua

Ricostruire la genesi di questi 300 mila euro non è stato semplice. Poiché il trasferimento di denaro dalla Provincia al Comune di Busto è stato inserito nell’ultima delibera approvata a fine luglio in consiglio provinciale. Un documento denominato “Variazione di assestamento generale al bilancio di previsione 2021-2023”, che stabilisce finanziamenti importanti, molti dei quali per le scuole. E tra questi, liquidato in 2 righe, c’è anche il finanziamento per la recinzione dell’area del Campus.

Secondo alcune attendibili spiegazioni il passaggio dei 300 mila euro è contemplato dalla Convenzione Palaghiaccio, stipulata tra Provincia e Comune quando a Villa Recalcati “regnava” Marco Reguzzoni. Documento che nel corso degli anni ha subito una serie di modifiche, senza però stabilire i tempi entro i quali l’ente provinciale, dopo aver ceduto lo scheletro del Palaghiaccio ai bustocchi, avrebbe dovuto anche erogare i fondi per il recupero della struttura. Fondi che almeno in buona parte sono già arrivati nelle casse di Palazzo Gilardoni e “sonnecchiano” in qualche capitolo del Bilancio comunale. Tanto che i 300 mila euro in questione vengono definiti “una coda” dell’intera partita.

Dato quindi per assodato che la Provincia quei soldi li deve al Comune, resta però la domanda sulla tempistica: ovvero, per quale motivo l’ente, che è presieduto dal presidente Emanuele Antonelli, che è anche sindaco di Busto in campagna elettorale, decide che è arrivato il momento di “staccare” l’assegno? Nessuno sa dare una risposta al quesito. Anzi, in realtà quasi nessuno a Villa Recalcati sa esattamente cosa sia il Parco dello sport (denominazione utilizzata nella delibera) di Busto Arsizio.

300 mila euro per coprire il nulla

La cosa quindi lascia presupporre due aspetti: o l’iter di realizzazione del Campus di Beata Giuliana ha finalmente imboccato la strada giusta oppure, sotto elezioni, con il cantiere che non parte (come invece più volte annunciato anche dal primo cittadino), e che non si sa nemmeno se partirà (vedasi le perplessità del sindaco, ma anche del coordinatore del mega progetto), bisogna dare il segnale che qualcosa si muove. Tanto più che sul lato opposto del Sempione il complesso Mizar, (dove il sindaco ha appena inaugurato il punto vendita del Tigotà), ha preso forma nel giro di pochi mesi. Insomma, lo scheletro del Palaghiaccio, ogni giorno che passa, diventa sempre più ingombrante per un’amministrazione che si vuol presentare al giudizio elettorale come concreta e operativa. E un bel muro diventa la soluzione perfetta per coprire il degrado in cui versa l’area, ma anche il nulla che c’è e ci sarà finché il Campus continuerà a essere una chimera.