Busto svela il Campus sportivo di Beata Giuliana: due anni per completarlo

BUSTO ARSIZIO – «Un’opera grandiosa attesa da anni. Speriamo che venga completata». Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli va con i piedi di piombo, visti i precedenti, nel presentare il Campus sportivo di Beata Giuliana, arrivato finalmente alla soglia dell’aggiudicazione ufficiale al raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla milanese Isol Sistem. Un project financing da 43 milioni di euro di valore complessivo, di cui «almeno 30 milioni» per la costruzione del complesso che andrà a completare lo “scheletro” che da anni giace in attesa lungo il Sempione, all’angolo con via Minghetti. Si stimano due anni per la realizzazione, con i lavori che «devono partire ad aprile/maggio», come sollecita il sindaco Antonelli, che ha chiesto che il palaginnastica sia «tra le opere costruite per prima». E aggiunge: «Stavolta ci credo veramente».

Il progetto

Palaghiaccio con 1000 posti di capienza, una seconda pista di ghiaccio ludica e di allenamento, un’area ristorazione con vista ghiaccio e una foresteria da 12 camere doppie per ospitare gli atleti. Palaginnastica con un campo di gara da 1400 metri quadrati (con altezza da 12 metri compatibile con le competizioni ufficiali) e due palestre aggiuntive da 600 metri quadrati, con 500 posti in tribuna. E ancora, uno spazio commerciale da 1500 metri quadrati, spazi per la medicina e la riabilitazione per 1000 metri quadrati, e una palestra di roccia all’aperto dove oggi c’è lo scheletro. Dopo l’aggiudicazione del bando, resta da attendere solo l’autorizzazione del Coni (che ha già rilasciato un parere preventivo) al progetto definitivo/esecutivo.

La presentazione

A Palazzo Gilardoni, per la conferenza stampa di presentazione del progetto, ci sono il rappresentante delle imprese promotrici Stefano Perboni (Noka Service) e il progettista Maurizio Mazzucchelli (Studio MPM), ma anche i rappresentanti della Pro Patria Ginnastica, con il campione Ludovico Edalli, che attendono da lustri di poter avere una sede degna per le loro attività, oggi costrette nello “scantinato” del Palariosto. «Ci stiamo lavorando da tre anni e mezzo – rivela il sindaco Antonelli, affiancato dall’assessore allo sport Laura Rogora – al di là polemiche, che ci sono e che ci saranno, certi lavori sono difficili da portare a termine soprattutto nel pubblico, per una burocrazia infernale. È un miracolo un project financing nel pubblico». Sul fatto che questa «opera titanica», che consegnerà a Busto «un nuovo palaginnastica e un Palaghiaccio meraviglioso», possa davvero arrivare a compimento, lo stesso sindaco non nasconde di avere ancora qualche riserva: «Resto sempre un po’ titubante finché non vedo gli atleti allenarsi». Anche perché, rivela, «volevo che i lavori iniziassero almeno un anno fa, e mi scuso con la Pro Patria per questo ritardo». Ora i tempi si incroceranno con la sfida delle elezioni, ma Antonelli chiarisce: «Non l’ho fatto per la campagna elettorale ma per la città».

Il pool di imprese

Nel raggruppamento di imprese, la capofila è Isol Sistem, che è subentrata ad Acquaverde Costruzioni nel pool e che «dal punto di vista strutturale e patrimoniale è più importante – rivela Stefano Perboni – possiamo dire che è stata una sostituzione in positivo a garanzia del progetto. Isol Sistem è stata coinvolta sin dall’inizio per le sue competenze sulle coperture, quindi conosceva già il progetto e non è subentrata “al buio”». Il campus, aggiunge il rappresentante della Noka Service, «sarà una struttura molto innovativa, improntata al risparmio energetico e alla sostenibilità, con la logica degli edifici a impatto quasi zero – rivela Stefano Perboni – è stato un lavoro di squadra importante, spero possa essere un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato. Il project ora entra nella fase realizzativa. È un progetto che ha una valenza imprenditoriale: abbiamo già individuato i gestori delle strutture principali, palaghiaccio e palaroccia, e contiamo di poterlo realizzare nei tempi e nelle modalità previste. Speriamo che quanto prima partano i lavori, contando che il cantiere, se certe problematiche di gestione per le restrizioni Covid saranno superate, possa procedere spedito».

Lo sguardo alle Olimpiadi

Per il palaghiaccio, si parla del coinvolgimento di professionisti che già gestiscono altre strutture e di ex campioni del mondo che hanno dato indicazioni ai progettisti, per realizzare «un palaghiaccio di livello europeo». Nessun timore di concorrenza con il nuovo Palalbani di Varese, che sarà più votato all’hockey, mentre il palaghiaccio di Beata Giuliana si indirizzerà più sul pattinaggio. «Contiamo che le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 trovino in questa struttura innovativa un punto di riferimento» ammette Perboni. «Abbiamo coinvolto anche Federghiaccio nel progetto e contiamo che la spinta dei Giochi dia la capacità di far partire velocemente la struttura e di anticipare il raggiungimento del break even».

Le garanzie

Il raggruppamento temporaneo (Isol Sistem, Noka Service, Elphi VM e Anfonei Impianti) «ha avuto il coraggio di presentare l’offerta – ammette il sindaco – sono andati avanti nonostante il mio timore che potessero tirarsi indietro». Tra le garanzie, Antonelli cita una fidejussione da circa 800mila euro per il Campus, ma anche il fatto che il palaginnastica, finanziato interamente dal Comune con 4,5 milioni di euro, «sarà pagato a stato di avanzamento lavori. Perché sul palaginnastica non posso più scherzare – rivela il primo cittadino – ho preferito che dipendesse tutto da noi, perché ci teniamo tantissimo». Sulla credibilità dei costi preventivati, Perboni aggiunge che «sulla gestione c’è un business plan validato, frutto di tantissime riflessioni anche con le istituzioni finanziarie». La chiosa è del sindaco: «Sono orgoglioso e devo ringraziare tecnici che hanno lavorato».

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