Mafie, a Canegrate la storia di Giuseppe Tallarita e a Legnano quella di Piero Nava

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CANEGRATE – Giovedì 16 novembre alle ore 21.00, a Canegrate nella Sala Lea Garofalo, aula magna della scuola Manzoni (via dei Partigiani) sarà presentato il libro “Giuseppe Tallarita. Un sogno spezzato” (Armando Editore), dedicato alla storia di un uomo semplice e giusto vittima innocente di mafia. La prefazione è stata scritta da Moni Ovadia, amico di famiglia, che conosceva la vittima.

Libro su vittima della “quinta mafia”

Tallarita era un pensionato, ex impiegato al petrolchimico di Gela, che abitava a Butera, piccolo centro in provincia di Caltanissetta. Aveva 66 anni, moglie, figli e nipoti. Fece enormi sacrifici e investì parecchie risorse in un podere nelle vicine campagne. Il 28 settembre 1990 fu trovato morto di fronte alla sua tenuta. Lo uccisero due killer agli ordini di un boss della Stidda, la “quinta mafia”, perché si era opposto al continuo transito abusivo di un gregge sulla sua proprietà.

Saranno presenti l’autore del libro, Valerio Esposti, e Rosy Tallarita, nipote della vittima. L’evento, realizzato in collaborazione con l’Associazione “Vedo sento parlo in memoria di Giuseppe Tallarita”, si inserisce nel percorso di attenzione alla tematica delle infiltrazioni mafiose e di promozione di una cultura della legalità avviato dal Comune di Canegrate in collaborazione con la commissione comunale antimafia e legalità; la conduzione della serata sarà a cura dei rappresentanti della commissione e del Tavolo antimafie.

Spettacolo con il testimone dell’omicidio Livatino

Venerdì 17 alle 20.45 a Legnano serata speciale al teatro Tirinnanzi con lo spettacolo “Sono stato anch’io. La mia vita in fuga dalla mafia” (nella foto in alto), storia di Piero Nava, primo testimone di giustizia. La serata, frutto della collaborazione tra l’associazione Libera e il Comune di Legnano, è l’adattamento teatrale del libro “Io sono nessuno” dello stesso Piero Nava, a cura dei giornalisti Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi e Paolo Valsecchi.

Lo spettacolo realizzato da Alberto Bonacina e Sara Velardo racconta la storia del testimone dell’assassinio del giudice Rosario Livatino. Una storia importante, da raccontare, perché aiuta a capire quanto sia fondamentale, come dice Nava, «imparare a riconoscere la differenza tra ciò che è facile e ciò che è giusto». Durante lo spettacolo è previsto il collegamento con Piero Nava.

Entrambi gli appuntamenti sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.

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