Magenta, sala di svago per adolescenti e bimbi in ospedale. «La migliore medicina»

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MAGENTA – Una stanza con libri, fumetti, giochi da tavolo, puzzle e una bella parete colorata, che vuole essere «un punto di aggregazione osservata» per bambini e ragazzi, ma anche di inclusione e normalità fra le mura dell’ospedale. È la “sala adolescenti” ideata dall’ex primaria di pediatria Luciana Parola e inaugurata oggi, lunedì 12 giugno, nel reparto dell’ospedale “Giuseppe Fornaroli” di Magenta (nelle foto).

«È un percorso nuovo, in anticipo su altre strutture e per nulla improvvisato – ha sottolineato il primario, Stefano Fiocchi – Si tratta di uno spazio particolare, di ritrovo per i ragazzi che si trovano in ospedale per patologie organiche ma anche per malesseri peculiari della loro età. Negli ultimi anni sono sempre di più gli adolescenti con problemi e vogliamo rendere la loro degenza più compatibile con una dimensione di vita normale. Ci supporta in questo la sezione di Magenta di Abio-Associazione per il bambino in ospedale, che riprende così a pieno la sua attività».

Abio: «I più esposti alle conseguenze del Covid»

Presente all’inaugurazione il presidente nazionale di Abio, Giuseppe Genduso, insieme ai rappresentanti della Fondazione dei Quattro Ospedali, che per due anni ha finanziato la presenza di una psicologa per gli adolescenti ricoverati, poi assunta dall’azienda ospedaliera. Come ha osservato per Abio Magenta Ortensia Marazzi, arredi e decorazioni della sala, queste ultime opera di Elena e Tiziano Colombo, «sono mirati a una fascia di età che più di tutte paga le conseguenze della pandemia. Speriamo così di aprire la loro mente al di fuori del luogo in cui sono ricoverati. Per la nostra associazione, nata nel 1999, questi ultimi sono stati anni molto difficili che ci hanno tenuto fuori dall’ospedale per quasi tre anni e fatichiamo a trovare nuovi volontari. Riuscire adesso a fare una donazione come questa ci dà la forza di continuare a far sì che ci sia sempre un volontario a fianco di bambini e adolescenti in corsia».

Candela: «Troppi reparti inadatti ai minori»

Il direttore sanitario dell’Asst Ovest Milanese, Cesare Candela, sottolinea la necessità di «accogliere i minori in ambienti consoni a loro, mentre nel territorio non c’è una sufficiente capacità per questo. Questa novità è particolarmente importante, perché ogni piccolo ospite capirà che c’è stato qualcuno che ha lavorato per lui. Il 30% dei minori in Italia non è accolto in un reparto adatto a loro – ha proseguito Candela – percentuale che sale al 75% per gli adolescenti. A Magenta hanno sempre avuto attenzione, sia degli operatori per organizzare percorsi come questo sia della società civile, come dimostra l’impegno di Abio di essere presente tutti i giorni. Bisogna riempire il vuoto tra un esame medico e l’altro, tra una cura e l’altra, un vuoto enorme per chi si ritrova al di fuori della propria casa, della famiglia, della scuola e degli amici».

Disagio in aumento, cure anticipate

A rimarcare le ricadute sotto il profilo psicologico è intervenuto Giorgio Bianconi, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze dell’Asst. «Disponiamo di 4 posti letto per adolescenti con disturbo psichiatrico in fase acuta – ha spiegato – Complice il Covid, registriamo un aumento del disagio generale, particolarmente evidente tra i 14 e i 25 anni, come disturbi nutrizionali, alimentari, autolesionismo e disturbi della personalità che oggi si manifestano prima: di qui la necessità di anticipare i percorsi di cura, investendo risorse e garantendo offerte a tutela dello stesso sistema in cui tutti viviamo. Non può essere definito un limite nell’offerta di terapie ai più giovani».

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