MAGNAGO – E’ stato condannato a 6 anni e 800 euro di multa Gaspare Buffa, il lonatese di 37 anni, accusato di rapina e omicidio preterintenzionale. Il Gup del Tribunale di Varese Luisa Bovitutti, questo pomeriggio, giovedì 22 settembre, lo ha ritenuto colpevole di entrambi i capi di imputazione.
Il 31 ottobre 2020 Buffa rapinò, nella sua abitazione di Magnago, la 94enne Maria Scampini. L’imputato ha sempre ammesso i fatti a lui contestati. Scampini morì il 27 novembre dello stesso anno in seguito, questo secondo il capo di imputazione, alle percosse ricevute durante l’aggressione. Il pubblico ministero Flavia Salvatore ha chiesto una condanna a 7 anni e 8 mesi. Oggi la sentenza in sede di rito abbreviato.
Giustizia per i famigliari
«Una sentenza equilibrata – commenta l’avvocato Claudia Santambrogio, parte civile in rappresentanza dei due figli della vittima – Una donna per bene che meritava giustizia. E questa è la sola ragione che ha spinto i miei assistiti a costituirsi; rendere giustizia alla madre».
Buffa, dopo aver confessato la rapina, ha sempre negato di aver percosso l’anziana dicendo di averla lasciata seduta su una sedia dopo averla abbracciata per sfilarle gli orecchini. Il Gup ha invece «riconosciuto il nesso tra la rapina e l’evento morte – commenta Marco Bianchi, difensore del lonatese – Tuttavia il giudice ha accolto le tesi difensive sul livello di dolo, anche di dolo eventuale, con una pena adeguata e vicina al minimo stabilito. Buffa ha agito alle 8.20 del mattino in una giornata più che serena suonando i campanelli di varie abitazioni. Non è il modus operandi di un criminale che ha progettato una rapina violenta o mette in conto di poter assassinare qualcuno. Buffa era in preda ai demoni della tossicodipendenza, questa è la verità. Detto questo sarà motivo d’appello il fatto che sul corpo della vittima non è stato trovato alcun segno delle presunte percosse. Nessuna frattura, nessuna ecchimosi».