Malnate, coalizioni spaccate al voto. Nel confronto le ragioni del divorzio

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I 4 candidati in corsa a Malnate: da sinistra Cassina, Cannito, Damiani, Bellifemine

MALNATE – Una corsa a quattro, certo. Ma anche una sfida nella sfida. All’appuntamento con le urne sulla scheda per le amministrative di Malnate ci saranno due nomi per coalizione. Spaccatura sia nel centrosinistra che nel centrodestra, come noto ormai da quando sono state ufficializzate le candidature. Il risultato? Un elettorato disorientato. Il confronto elettorale che si è svolto venerdì sera nell’aula magna della scuola media ha dato ai candidati l’opportunità di spiegare come si è arrivati a questa situazione.

Qui centrosinistra

Innanzitutto il centrosinistra (qui sotto il video dal palco). «Come in tutti i matrimoni ci sono delle divergenze – ha detto il sindaco uscente Irene Bellifemine ricordando ciò che è avvenuto all’interno della sua maggioranza – la proposta che è stata fatta al mio gruppo era quella di mettermi da parte. Questa proposta non è stata accettata perché sul tavolo non è stato fatto un nome, è stata fatta la proposta di fare le primarie e il mio gruppo mi ha detto di continuare». Nadia Cannito ha spiegato quali sono state le divergenze, legate a progettualità su Pgt e Pnrr e gestione corrente di uffici e assessori. «Noi abbiamo iniziato a parlare di queste problematiche già due anni e mezzo fa e poi da maggio 2023 con diversi tavoli politici in cui la posizione del Pd è stata da subito chiara».


Qui centrodestra

Anche sul fronte del centrodestra (qui sotto gli interventi video) gli ultimi non sono stati mesi tranquilli. «Non è che volevo fare il sindaco a tutti i costi – ha spiegato l’ex Lega Paola Cassina – cinque anni fa mi era stato proposto, poi invece sappiamo come è andata a finire. E anche questa volta ci siamo trovati vincolati a strategie delle segreterie provinciali dove l’interesse al candidato, alla squadra e alla collettività finiva in fondo alla lista. Quindi abbiamo fatto questa scelta di uscire dal partito e di candidarci un po’ come forma di protesta». È seguita la replica di Sandro Damiani. «Quello che è stato detto non è propriamente esatto – ha rimarcato il candidato sostenuto dai partiti del centrodestra – Malnate Ideale è stata decisiva perché ha messo un veto fermo su Paola Cassina per delle motivazioni che erano state esplicitate durante le varie riunioni che ci sono state. In quanto a Fratelli d’Italia divisa uno era diviso sul territorio locale e uno sul provinciale».

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