Air Italy, doccia gelata. I liquidatori: «Nessun acquirente all’orizzonte»

MALPENSAAir Italy, nell’incontro che si è tenuto oggi 20 aprile con i sindacati i liquidatori Enrico Laghi e Franco Lagro hanno confermato l’indisponibilità, allo stato attuale, a chiedere un ulteriore periodo di cassa integrazione per i 1400 lavoratori (di cui quasi mille basati a Malpensa) che verranno licenziati il prossimo giugno. Hanno altresì comunicato che nessuna concreta e reale manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti sia andata oltre le iniziali formalità.

Le richieste

A renderlo noto è Marco Bardini del sindacato Anpav. La seconda compagnia aerea italiana sembra proprio «arrivata alla fase terminale», come aveva detto il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti una settimana fa durante il question time alla Camera dei deputati. Ma le parti sociali non sono disposte ad arrendersi. Al tavolo stamattina avevano reiterato la richiesta di revoca della procedura di licenziamento collettivo al fine di permettere ai millequattrocento lavoratori della società di beneficiare della proroga degli ammortizzatori sociali. «Abbiamo altresì chiesto – spiega Bardini – anche a causa del contenzioso giudiziario che la impegnerà per almeno tutto l’anno 2021, che non venga formulata istanza all’Enac di cancellazione del Certificato di Operatore Aeronautico (Coa), attualmente sospeso. Ciò al fine di attendere che si palesino reali e concrete manifestazioni di interesse verso i residui asset della compagnia, da parte di potenziali investitori, posto che, terminata la pandemia, il mercato del trasporto aereo è previsto in immediata ripresa per riportarsi, in breve tempo, ai livelli di crescita pre-Covid».

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Atto di responsabilità

Anpav sottolinea che senza un atto di responsabilità da parte aziendale e, ancor prima, da parte della proprietà, che si concretizzi in una richiesta congiunta di proroga della cassa integrazione, 1400 famiglie non avranno più alcun sostegno al reddito oltre il 30 giugno prossimo. «Saranno i primi in Italia a subire un licenziamento di massa e a inaugurare, quindi, il disastro sociale conseguente alla pandemia. Nonostante la vertenza Air Italy rappresenti la principale crisi industriale in atto della Sardegna e della Lombardia, le istituzioni locali continuano a mantenere un muro di silenzio non più accettabile, mentre il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato l’imminente apertura di un tavolo di crisi dedicato».
È per questa ragione che dopo la manifestazione di Roma la protesta non cesserà. La prossima manifestazione è in programma per il 26 aprile a Cagliari davanti a Villa Devoto, sede della Giunta Regionale della Sardegna.

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